MAFIA – Operazione “Xydi”, al via Appello per 13 imputati: 5 assoluzioni definitive 

La seconda sezione della Corte di Appello di Palermo, presieduta dal giudice Antonio Napoli, ha fissato la data del processo di secondo grado scaturito dalla maxi inchiesta Xydi, l’operazione dei carabinieri del Ros che ha fatto luce sul mandamento mafioso di Canicattì e sulla riorganizzazione della Stidda in provincia di Agrigento. La prima udienza si celebrerà il prossimo 24 novembre. 

Con l’avvio del processo di Appello diventano definitive le cinque assoluzioni disposte in primo grado: Giuseppe Pirrera, Giovanni Nobile, Antonino Oliveri, Luigi Carmina, Gianfranco Gaetani. Tredici, invece, le persone che siedono sul banco degli imputati: Giancarlo Buggea (20 anni in primo grado), ritenuto esponente di spicco dell’interno mandamento; Angela Porcello (15 anni e 4 mesi), ex avvocato ritenuta la cassiera; Giuseppe Grassadonio (8 mesi); Calogero Di Caro (20 anni), storico capo del mandamento mafioso di Canicattì; Calogero Paceco (8 anni); Simone Castello (12 anni), ex “postino” di Bernardo Provenzano; Diego Emanuele Cigna (10 anni e 6 mesi); Gregorio Lombardo (17 anni e 4 mesi); Luigi Boncori (20 anni), ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Ravanusa; Giuseppe Sicilia (18 anni e 8 mesi), considerato il capo della famiglia mafiosa di Favara; Giuseppe D’Andrea (3 anni e 4 mesi); Annalisa Lentini (1 anno e 8 mesi); Vincenzo Di Caro (1 anno). 

Nove, invece, gli imputati che seguono il rito ordinario. Il processo è ancora fermo al giudizio di primo grado davanti la seconda sezione penale del tribunale di Agrigento: Giuseppe Falsone, boss ergastolano di Campobello di Licata e capo provinciale di Cosa Nostra; Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Santo Gioacchino Rinallo, 61 anni di Canicattì; Antonio Gallea, 64 anni di  Canicattì; Filippo Pitruzzella, 60 anni; Stefano Saccomando, 44 anni di Palma di Montechiaro; Calogero Lo Giudice, 47 anni di Canicattì; Calogero Valenti,  57 anni, residente a Canicattì.

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