PORTO EMPEDOCLE – 41 BIS a Fabrizio Messina interviene la moglie

Il 3 luglio scorso il primo appello. Poi, lunedi’ scorso, 17 settembre, il secondo. Adesso, Daniela Prestia, moglie dell’ empedoclino, Fabrizio Messina, 36 anni, interviene ancora una volta nel merito del provvedimento di imposizione del 41 bis a carico di Messina, arrestato, come si ricordera’, lo scorso 26 giugno nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia “Nuova Cupola” . Daniela Prestia ricorda le critiche condizioni di salute in cui versa il congiunto, gia’ con protesi aortica, valvola cardiaca, ed una incombente infezione polmonare che aggrava la sofferenza cardiaca di Fabrizio Messina. I certificati medici, riscontrati dall’ Ismett di Palermo, sono stati prodotti, e sono tutti firmati da medici che hanno riconosciuto l’incompatibilita’ di Messina con la detenzione in carcere. Daniela Prestia afferma : “ il carcere Petrusa di Agrigento non e’ un penitenziario attrezzato per ospitare detenuti al 41 bis. Fabrizio Messina avrebbe dovuto essere trasferito in altro carcere, come disposto dal Gip. Cio’ non e’ avvenuto, e la direzione sanitaria del carcere Petrusa si e’ assunta la responsabilita’ della permanenza a Petrusa dello stesso Messina, costringendolo alla detenzione in isolamento in un locale blindato, tanto che e’ da sabato 15 settembre che non ho piu’ alcun contatto con mio marito il quale, peraltro, non si nutre come dovrebbe, e non e’ soggetto ai prelievi medici che gli sono stati prescritti settimanalmente. Dunque, se le condizioni cliniche di Fabrizio Messina dovessero peggiorare ancora di piu’, degenerando in un evento mortale, da non ritenersi affatto improbabile, saranno ritenuti responsabili penalmente e umanamente i dirigenti sanitari del carcere Petrusa che trattengono in un locale blindato Fabrizio Messina anziche’ trasferirlo in una struttura adeguata che, in riferimento alle sue condizioni, non puo’ che essere una struttura dotata di un’adeguata ed efficiente assistenza medica e sanitaria ‘’.

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