RACALMUTO – Fondazione Sciascia, Patrizia Pilato e Nino De Vita nuovi componenti del Cda

Sono il poeta Nino De Vita e la preside Patrizia Pilato i due nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Sciascia. Lo ha deciso ieri sera il Consiglio comunale che doveva pronunciarsi sulle due terne proposte dal CdA della fondazione. Gli altri nomi proposti per l’elezione e la nomina, erano quelli di Adalgisa Morreale, docente di lettere in pensione; Marcella Riccobono, docente di Italiano all’Istituto Brunelleschi di Agrigento; Lavinia Spalanca, scrittrice e docente universitaria; Massimo Onofri. I due eletti vanno a sostituire il dott. Aldo Scimè e il prof. Salvatore Restivo, recentemente deceduti.

Va comunque ricordato che rimane irrisolta la vicenda di Felice Cavallaro, allontanato dal Consiglio di amministrazione per un cavillo burocratico. Vicenda per la quale Cavallaro ha più volte diffidato il Consiglio di Amministrazione della Fondazione a sanare la questione.

Le strade tra Patrizia Pilato, dirigente scolastico ad Agrigento in diversi istituti e quella del Sindaco Maniglia si ricongiungono dopo aver lavorato insieme , fino a qualche mese fa, all’istituto Brunelleschi , lei da Preside, e lui da docente.  Intanto, proseguono le polemiche sulle nomine e sulle verifiche avviate dalla Regione Sicilia sul contributo 2018 nei confronti della Fondazione Sciascia.

Si registra l’intervento dell’ex Sindaco di Racalmuto, Emilio Messana che fa riferimento al Movimento “Racalmuto Libera e Onesta”. Nella nota, Messana evidenzia come mai  tra le candidature non figuravano personalità della cultura, dell’arte, della scuola della nostra città..” Sono delle nomine i cui criteri ci sfuggono rileva ancora Messana. Patrizia Pilato, è dirigente scolastico in un Istituto Superiore di Agrigento, Marcella Riccobono  e Adalgisa Morreale sono due docenti. Perché il sindaco-presidente Vincenzo Maniglia, l’assessore alla Cultura Enzo Sardo e i generi di Leonardo Sciascia le hanno scelte? Se il criterio era coinvolgere dirigenti scolastici o professori di scuola superiore, perché loro e non altri? Perché non figurano personalità della cultura, dell’arte, della scuola della nostra città, con titoli certamente non inferiori…? Sullo sfondo, c’è la vicenda che ha coinvolto il dott. Felice Cavallaro, firma autorevole del “Corriere della Sera”, da anni impegnato per il rilancio turistico-culturale del nostro territorio, fatto fuori dal Cda della Fondazione.

Infine, è intervenuto anche il gruppo dell’opposizione del consiglio comunale, la Lista “Siamo Racalmuto”. Nella veste di consiglieri comunali, rappresentanti del popolo racalmutese, abbiamo inoltrato tramite PEC al sindaco Vincenzo Maniglia, in qualità di presidente della Fondazione, diverse richieste di informazioni relative al funzionamento degli organi statutari e alla gestione della stessa e, non avendo mai ricevuto alcuna risposta, ci siamo rivolti alle autorità istituzionali competenti. Il fine è stato quello di verificare l’ esistenza di eventuali irregolarità statutarie da sempre e in diverse sedi rilevate. A noi amministratori, in particolare a noi consiglieri di opposizione la gente chiede di compiere atti di controllo, di vigilanza seri, coraggiosi e nel rispetto del nostro ruolo e nell’interesse della collettività. Non saremo mai complici di chi questa Fondazione vuole affossare con una gestione personalistica, clientelare , irrispettosa delle risorse culturali e intellettuali del nostro territorio e ancor di più della volontà dello scrittore Leonardo Sciascia, che ha voluto questa Fondazione e ha scelto Racalmuto come sede della sua preziosa eredità culturale.

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