RACALMUTO – Petrotto:”Situazione rifiuti è grave,che fine hanno fatto 700mila euro? L’amministrazione spieghi o si dimetta”

Il già tre volte Sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, interviene ulla grave situazione venutasi a creare in ambito della Tarsu sul territorio. “Il Comune di Racalmuto, da quanto risulta dagli atti in nostro possesso, avanza un credito di 700 mila euro dalla società di gestione dell’ATO rifiuti. Soldi incassati, alcuni anni addietro, attraverso delle procedure di riscossione coatta. Si tratta dei proventi delle bollette dei rifiuti pagate dai cittadini di Racalmuto. Soldi che sono stati incassati, ingiustamente, da una società di riscossione e che dovevano essere impiegati per pagare i servizi di smaltimento dei rifiuti, ma che sono spariti. Nessuno, finora, inspiegabilmente ne ha ancora chiesto la restituzione.
È semplicemente allucinante constatare- scrive Petrotto- come gestiscono il bilancio del Comune di Racalmuto ed il settore dei rifiuti. Ci riferiamo all’attuale sindaco, ai suoi assessori ed a quei pochi consiglieri comunali che ancora li sostengono.
Ecco spiegato che fine fanno i soldi delle bollette dei rifiuti che pagano i cittadini di Racalmuto, vengono regalati anziché essere impiegati per gestire correttamente i servizi che, peraltro, sono pessimi e che vengono fatti pagare almeno il doppio rispetto a tutti gli altri comuni siciliani.
Chiediamo a questo punto, al sindaco ed alla sua giunta comunale di chiarire, pubblicamente, che fine hanno fatto quei 700 mila euro che hanno pagato i Racalmutesi.
Chiediamo inoltre di spiegarci perché il costo del servizio e le relative bollette è più del doppio rispetto a quanto si paga in tutti i Comuni siciliani.
Chiediamo inoltre di chiarire se le cartelle esattoriali, relative ad un servizio di smaltimento dei rifiuti che sembra essere del tutto fuori controllo, sono state fin qui notificate in maniera legittima visto che, tra l’altro, per anni non sono state redatte e pubblicate le delibere consiliari con cui si sarebbero dovute approvare, sia i regolamenti ad esse correlati, che le tariffe. Ricordiamo in proposito- prosegue Petrotto – che l’ex segretaria comunale Cinzia Gambino, 4 anni fa, aveva denunciato presso le competenti autorità di controllo che mancavano all’appello oltre duecento delibere, non solo quelle di consiglio, ma anche quelle di Giunta. Delibere che il suo predecessore non aveva mai pubblicato all’albo pretorio online e che, pertanto, erano tutte quante da dichiararsi più che nulle, inesistenti.
In altri termini al Comune di Racalmuto si era gestito, per anni, tutto quanto in parola. Non c’era alcuna traccia di una sola carta scritta. La Dott.ssa Gambino non era riuscita a rinvenire, lo ribadiamo, per lo meno duecento atti pubblici. Atti di cui i consiglieri comunali ne avevano attestato l’esistenza in dei verbali di approvazione che risultavano privi delle allegate delibere.
Di tale delicata vicenda allora fummo i soli ad occuparcene. Capiamo che il tutto sembra assurdo, ma è così!
A questo punto lanciamo un accorato appello, rivolto a chi attualmente, secondo noi, dovrebbe trarne le dovute conclusioni e rispondere di questo e di tanto altro.
Non tanto al sottoscritto, ma più che altro a tutti i cittadini di Racalmuto. In caso di una mancata e quanto mai doverosa risposta a questi più che sacrosanti ed allarmanti quesiti, ci vedremo costretti a rivolgerci alle autorità preposte al controllo di gestione dei servizi di pubblica utilità.
Se dovessero inoltre emergere, come temiamo, delle palesi irregolarità, ci rivolgeremo alla Magistratura ed alla Corte dei Conti, per gli eventuali danni erariali che, eventualmente, si potrebbero riscontrare. Parliamo di danni economici e di natura fiscale di cui sono stati chiamati a pagare, un prezzo salatissimo, tutti quanti i cittadini di Racalmuto. Cittadini costretti a pagare, ingiustamente, le tasse locali più care d’Italia. Con la scusa anche, non rispondente al vero, che il Comune versava in una situazione di predissesto.
Si chiede inoltre al sindaco, ed ai suoi assessori, se non ritengano opportuno l’eventualità di dimettersi, per non compromettere ulteriormente la loro delicata situazione personale, vista la probabile notevole entità, per lo meno una decina di milioni di euro, di probabili danni erariali ed economici, causati da loro e da chi li ha preceduti. Danni, lo ripetiamo, causati ai cittadini, attraverso un’ingiusta, ingiustificata ed illegittima vessazione fiscale. Danni causati dalla loro disattenta e scellerata gestione dei rifiuti.
Il tutto è avvenuto mentre magari erano distratti da altre lucrose attività amministrative di cui avremo modo di occuparci meglio. Ci riferiamo, ad esempio, alla gestione, anch’essa milionaria, dei servizi di accoglienza degli immigrati e non solo…” conclude la nota Salvatore Petrotto

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