RACALMUTO – Petrotto:”Strana pubblicazione di un bando del Comune , rimaniamo in attesa di risposte su somme rifiuti”

Il già tre volte Sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, chiede all’attuale sindaco Vincenzo Maniglia se è vero che il comune ha pubblicato, in tutta fretta, un bando per accedere a dei contributi che ammontano a 115000 euro, in favore di nuove attività o per l’ammodernamento di quelle esistenti, che scade oggi.
“Si tratterebbe di una strana pubblicazione – evidenzia Petrotto- , risalente alla settimana scorsa, con scadenza immediata: appena 7-8 giorni.
Forse in tal modo non si è voluto concedere il tempo materiale a tutti quanti i possibili soggetti interessati a partecipare.
Qualcuno sostiene che tale escamotage sia stato utilizzato per favorire alcuni ben individuati amici.
Attendiamo inoltre che, sindaco e Giunta comunale, diano una risposta alla domanda che gli abbiamo rivolto alcuni giorni fa e cioè se è vero che il Comune ha consentito alla società di gestione del ciclo di rifiuti di incassare, senza averne titolo 700 mila euro, pagati dai cittadini di Racalmuto.
Somme che avrebbero dovuto essere destinate ad abbassare le tariffe e per costituire una società pubblica, nonché per dimezzare i costi e le bollette relativi allo smaltimento dei rifiuti che, lo ricordiamo, sono più del doppio della media nazionale.
Ed ancora, aspettiamo una risposta riguardo alla presentazione, da parte del consigliere comunale Sergio Pagliaro, di una proposta relativa all’adesione al condono fiscale, per azzerare le bollette fino a mille euro, sino al 2015, per dei servizi peraltro gestiti illegalmente.
Già entro il mese di marzo, il Consiglio Comunale avrebbe potuto aderire alla cosiddetta rottamazione quater, ma non l’ha fatto. Il 25 maggio scorso il Governo Nazionale ha pubblicato un decreto con cui ha riaperto i termini per aderire. Termini che scadono il mese prossimo. Staremo a vedere se le loro ‘maestà’, ossia sindaco, giunta e consiglieri comunali stavolta ci degneranno almeno di una risposta, positiva o negativa che sia.
Lor signori si devono rendere conto che il palazzo municipale deve ridiventare la casa comune di tutti i Racalmutesi. Le istituzioni comunali non possono continuare ad essere la casa di una cricca ristretta di amministratori- prosegue Petrotto- che, si e no, rappresentano meno di un quarto dell’intero corpo elettorale. Basta rileggersi i risultati delle ultime consultazioni elettorali, quelle del 2019 per rendersene conto. A questo poi dobbiamo aggiungere il grande discredito politico di cui oggi godono sindaco ed assessori.
Due di loro, infatti, a seguito di una serie di faide interne all’ex maggioranza, com’è noto, sono stati ripescati lo scorso anno, dopo che si erano dimessi.
Per ripescarli hanno dovuto azzerare una giunta appena nominata. Giunta che, lo ricordiamo, è rimasta in carica soltanto qualche mese.
Ormai è chiaro a tutti che l’attuale sindaco non gode più del sostegno, non solo della sua ormai morta e sepolta maggioranza, ma di un’intera cittadinanza. Cittadinanza costretta a subire, in maniera del tutto ingiustificata, una tassazione comunale assolutamente insopportabile.
Le tasse comunali, senza alcun giustificato motivo contabile, sono schizzate alle stelle: si pagano sino a mille euro l’anno di bollette dei rifiuti, altrettanto per IMU ed addizionale IRPEF.
Si pagano cioè oltre tremila euro l’anno a famiglia, se ci riferiamo a quelle, che sono poi la maggioranza, che possiedono una seconda casa o una casa in campagna.
Per non parlare dell’IMU che sono costretti a pagare i possessori di aree ed anche di capannoni industriali non utilizzati.
Della serie si salvi chi può! Si va ben oltre i 20 mila euro l’anno!
È una situazione davvero insostenibile che colpisce, in maniera devastante, il mercato immobiliare ed un’intera economia racalmutese.
A causa di questa micidiale tassazione mantenuta dalla giunta Maniglia, i prezzi delle case sono precipitati, tutti vogliono vendere, ma nessuno compra, ovviamente, a causa di questa odiosa vessazione fiscale.
Ormai chiunque cerca di svendere, di disfarsi del proprio patrimonio immobiliare, per sfuggire a questa mannaia comunale. In molti stanno tentando di svendere tutto ciò che possiedono, per trasferisi nei paesi vicini dove c’è una tassazione molto più bassa e che consente, soprattutto ad un monoreddito o ad un pensionato al minimo di sopravvivere” conclude Petrotto.

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