Rapinatore tradito dal dna dopo avere bevuto caffè in caserma [VIDEO]

I carabinieri di Palagonia hanno arrestato un 33enne per la rapina commessa lo scorso 20 aprile ai danni di una tabaccheria in via Savona.

L’indagato, con il volto travisato e armato di coltello, ha fatto irruzione nell’esercizio commerciale dove, sotto la minaccia del coltello, ha costretto la titolare a riporre i 500 euro contenuti nella cassa dentro una borsa. Compiuta la rapina, fuggì poi a piedi imboccando via Delle Cave.

Gli investigatori, ricostruendo le fasi della rapina anche grazie alle immagini registrate dal sistema di video sorveglianza, trovarono in via Delle Cave un cappellino verde e bianco, una borsa di plastica blu e rossa, un coltello con la lama rossa, mentre in piazza Risorgimento, a circa 300 metri di distanza dall’esercizio commerciale, un giubbotto di pelle nero e uno scaldacollo blu, il tutto perfettamente corrispondente con quanto indossato e impugnato dall’uomo nel corso della rapina.

Le indagini si sono subito indirizzate verso l’indagato che, in occasione di un fotosegnalamento eseguito nel dicembre 2020 (servizio antidroga), indossava un giubbotto di pelle nero molto simile a quello ritrovato in piazza Risorgimento.

E proprio nel corso di un controllo per reati in materia di droga, l’uomo è stato invitato in caserma dove dopo aver bevuto un caffè, sono state rilevate sul bicchierino le tracce biologiche del suo Dna che, comparate con quelle trovate sul berrettino e lo scaldacollo, sono risultate sue.

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