Scommesse illegali online: indagati 12 agrigentini [TG 98]

Una illecita raccolta e gestione delle scommesse sportive on line realizzata attraverso una piattaforma di gioco su internet non autorizzata ad operare in Italia, attribuendone la proprieta’ a una societa’ maltese per occultare il legame con il nostro Paese e le connessioni con la criminalita’ organizzata siciliana. Maxi operazione della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania, in collaborazione con lo Scico di Roma, che ha portato questa mattina a 23 misure cautelari (12 in carcere, 2 ai domiciliari e 9 misure interdittive dell’esercizio dell’attivita’ commerciale). In tutto sono 339 le persone indagate a vario titolo. Tra queste figurano ben 12 agrigentini. GLI AGRIGENTINI INDAGATI sono : Domenico Avanzato, 32 anni di Licata; Massimiliano Brunetto, 30 anni di Campobello di Licata; Angela Camilleri, 55 anni di Licata; Simona De Marco, 38 anni di Licata; Giancarlo Galifi, 44 anni di Ravanusa; Luca Giarruso, 38 anni di Licata; Assunta Licata, 49 anni di Licata; Liliana Sagona, 29 anni di Ravanusa; Giuseppe Sagona, 34 anni di Ravanusa; Roberto Sallia, 39 anni di Palma di Montechiaro; Ignazio Vaccaro, 35 anni di Alessandria della Rocca; Angelo Fabio Mazzerbo, 43 anni di Licata. Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, che coordina le indagini , fruendo del profilo di “agente” attivo sul sito di scommesse denominato “Raisebet24.com”, esercitavano – di fatto ed abusivamente – l’organizzazione del gioco e delle scommesse “da banco”, accettando, direttamente, la conclusione del relativo rapporto contrattuale e, quindi, effettuando la raccolta della posta giocata dal cliente (o la sua promessa) ed erogando il pagamento della eventuale relativa vincita, in assenza delle previste concessioni e autorizzazioni ovvero con modalità difformi da quelle previste, simulando, al contempo, un’attività di raccolta “on line” delle scommesse utilizzando la piattaforma di gioco “Raisebet24.com”. Con l’aggravante di aver dato un contributo alla commissione del reato quale gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato. La complessa attività investigativa ha puntato sulla connessione tra soggetti della criminalità organizzata con il mondo convulso del gioco da banco e “on line”. la piattaforma on line non autorizzata a operare in Italia; la proprieta’ e’ risultata a una societa’ maltese. I siti con suffisso “.com”, infine, erano spesso “schermati” dall’utilizzo contestuale di servizi di gaming legali aventi suffisso “.it”. con ramificazioni a Malta, Germania, Montenegro e Polonia.

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