Tangenti a Lampedusa: sequestrati altri 290.000 euro all’ing. Gabriele

L’inchiesta sulle tangenti a Lampedusa e la bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’ormai ex capo dell’Ufficio tecnico (ma anche sul sindaco Bernardino De Rubeis), Giuseppe Gabriele. Proprio quest’ultimo, dopo il sequestro dell’ingente somma di denaro in contanti pari ad € 112.500,00 rinvenuta dalla Guardia di finanza nel corso di una perquisizione con provvedimento cautelare ed urgente dei pubblici ministeri Ignazio Fonzo (procuratore aggiunto) e Luca Sciarretta (sostituto procuratore) ha subito il sequestro di ulteriori € 282.653,52 depositati in un conto corrente acceso alla Banca Credem – Agenzia di Licata. Si aggiunge dunque un altro capitolo nell’indagine sulle presunte corruzioni a Lampedusa –  centro nodale l’Ufficio tecnico e il municipio – che vede indagate dieci persone: il sindaco Bernardino De Rubeis, il dirigente dell’Utc Giuseppe Gabriele; il responsabile dello sportello unico per le attività produttive, nonchè consulente esterno, Gioacchino Giancone, Carmelo D’Agostino, Leonardo Pellegrini, Francesco Cucina, Debora Carruba, Alberto La Carrubba, Salvatore Cucina e Antonio Arnone. Per gli inquirenti, come scrivono i pubblici ministeri “È emersa con sufficiente chiarezza l’esistenza e l’operatività in seno all’amministrazione comunale di Lampedusa di una collaudata associazione per delinquere volta alla commissione di più delitti di corruzione, di abuso d’ufficio e di falsità materiale ed ideologica e partecipata dai pubblici ufficiali/incaricati di pubblico servizio Bernardino De Rubeis, Giuseppe Gabriele e Gioacchino Giancone e dai privati corruttori Antonio Arnone, Alberto La Carrubba, Leonardo Pellegrini, Salvatore Albero, Carmelo D’Agostino, Giovanni Sferlazza e altri soggetti allo stato non identificati”.

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