Ufficio stampa Ars, giudice dà ragione a Crocetta

Il giudice del lavoro del tribunale di Palermo, Gianfranco Pignataro ha rigettato il ricorso proposto dall’Associazione siciliana della stampa e dalla sezione provinciale Assostampa di Palermo con cui si contestava la antisindacalità della condotta del Presidente della Regione Siciliana, in relazione all’interruzione del rapporto di collaborazione con i 21 giornalisti addetti all’ ufficio stampa e documentazione della Presidenza della Regione.

Il ricorso era stato presentato solo dal sindacato dei giornalisti e non dai capi redattori dell’ufficio stampa, per violazione “degli obblighi fissati dall’art. 34 del contratto nazionale di lavoro giornalistico”.

Il Giudice – dice una nota della presidenza della Regione – ha affermato “la correttezza e legittimità dei provvedimenti adottati dal Presidente, in quanto nei rapporti esistenti tra Presidente e giornalisti, vige un rapporto di collaborazione professionale fiduciario per cui non ha natura di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione, bensì di mera collaborazione professionale esterna. Per tali considerazioni, il Giudice ha ritenuto che non sussiste alcuna antisindacalità nei provvedimenti adottati dalla presidenza della Regione, rigettando così il ricorso”.

Nel ricorso il sindacato dei giornalisti rilevava che il comportamento antisindacale si sarebbe concretizzato nel licenziamento dei tre giornalisti del Cdr (Fabio De Pasquale, Vincenzo Fricano e Vito Orlando) e del dirigente sindacale Gregorio Arena, senza aver acquisito preventivamente il parere dell’assostampa regionale; nel licenziamento dei 21 giornalisti omettendo di tentare la conciliazione con il Cdr nonchè di dare informativa almeno 72 ore prima al Comitato di redazione. Per il giudice il rapporto di lavoro dei giornalisti non è nè subordinato nè tantomeno a tempo indeterminato ma si tratta di “una collaborazione professionale eminentemente fiduciaria, che esclude che i giornalisti facciano parte dell’organico della Regione”.

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