Un blitz in ospedale alla ricerca del boss Matteo Messina Denaro: ma è falso allarme

Momenti di tensione ieri mattina nell’ospedale Bonino Pulejo di Messina dove per qualche ora si è pensato che tra i pazienti ci fosse anche il boss latitante Matteo Messina Denaro. Tra gli addetti ai lavori si è insinuato il dubbio. Troppe le coincidenze: l’età, la provenienza, la corporatura, la situazione medica dell’uomo. Dopo un consulto tra di loro, alcuni infermieri hanno preso coraggio e hanno avvisato le autorità competenti. Immediatamente la Procura ha inviato i militari del nuclei speciali per prelevare un campione di Dna dall’uomo e per verificare se si trattasse davvero del capomafia. Ma non era lui. Insieme all’allarme è scattata la procedura di emergenza con la chiusura degli ingessi e delle uscite. Ingressi e uscite blindate e un elicottero a sorvolare la zona. L’ipotesi che si trattasse di Messina Denaro era apparsa da subito improbabile, ma nulla può essere lasciato al caso. E così sono intervenuti i carabinieri del Ros, quelli di Messina e quelli del Reparto investigazioni scientifiche. I carabinieri al loro arrivo hanno cercato un paziente ricoverato originario di Castelvetrano (Trapani), paese di origine del boss Messina Denaro. È stato un controllo doveroso, ma purtroppo il paziente ricoverato al Centro neurolesi di Messina non era Matteo Messina Denaro.

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