Un rapporto strettissimo legava anche Messina Denaro alla figlia di Laura Bonafede

Un rapporto strettissimo legava Matteo Messina Denaro anche a Martina Gentile, nipote del boss di Campobello e figlia di Laura Bonafede. Messina Denaro parla della ragazza alla sorella Giovanna, in una lettera trovata dai carabinieri e datata 21 aprile 2022. “Io ho cresciuto una figlia che non è mia figlia biologica, ma per me è mia figlia, e mi ha dato l’amore di una figlia, mi ha voluto bene e mi vuole bene, ha molto di me perché l’ho insegnata io, se vedessi il suo comportamento ti sembrerei io al femminile. Che voglio dire? Che non sono stato solo e che sciacqualattuga non significa più niente per me”, diceva.

Concetti ribaditi a un’altra sorella, Rosalia, il 25 gennaio 2022. “A me vedi che non è mancato l’amore di una figlia. Pur non essendo mia figlia è cresciuta con me. – ribadiva il boss -. Per tanti anni siamo stati assieme tutti i giorni. Ha dato un senso alla mia vita solitaria, ha molto di me, forse anche troppo. Ha il mio carattere perché gliel’ho insegnato io, lei era predisposta. Oggi è una persona matura, non ci vediamo più perché il destino ha voluto così ma è rimasta molto attaccata a me. Quando si può mi scrive. Credo di essere stato fortunato ad averla avuta e ne sono orgoglioso di come è cresciuta anche per merito mio”. Per il capomafia la ragazza e la madre erano la sua famiglia. “Eravamo una famiglia. – scriveva alla Bonafede – Hai detto giusto. Blu (nome in codice della donna ndr) io non so quello che sarà di me, ma se avrò un ultimo attimo per pensare, in quel mio attimo il mio ultimo pensiero sarà per te. Grazie Blu sei stata l’unica cosa buona che mi sia capitata nella vita”. 

Intanto è indagata per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena Martina Gentile, figlia della maestra Laura Bonafede arrestata dai carabinieri perché ritenuta una delle principali fiancheggiatrici di Messina Denaro. La Procura aveva chiesto per la ragazza gli arresti domiciliari, ma il gip ha rigettato l’istanza per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza pur stigmatizzando i comportamenti della giovane, legata al capomafia da un forte rapporto di affetto. Il boss, Martina e la madre avrebbero condiviso anche periodi di convivenza durante la latitanza di Messina Denaro.

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