Confisca da 127 milioni a imprenditore della ristorazione di Marsala

 È definitiva la confisca disposta, per evasione fiscale, dei beni, stimata in circa 127 milioni di euro, dell’imprenditore marsalese Michele Angelo Licata, di 60 anni. Il provvedimento riguarda ristoranti, alberghi, auto, terreni, conti bancari al centro dell’intervento della Cassazione che ha respinto il ricorso dell’imprenditore e dei suoi familiari contro la sentenza della Corte d’appello di Palermo, che, tranne che per alcuni beni della moglie, aveva confermato la confisca. Michele Angelo Licata, noto per la sua attività nel settore della ristorazione e nel campo alberghiero, è stato per anni al centro di un’indagine della guardia di finanza. Condannato in via definitiva a due anni e mezzo per frode fiscale e assolto dall’accusa di malversazione, è stata dichiarata la prescrizione per truffa allo Stato e tutte le altre contestazioni fino all’anno d’imposta 2010. In primo grado, in abbreviato, era stato condannato a 4 anni, 5 mesi e 20 giorni.

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