FAVARA – Il delitto Palumbo, ancora scena muta di Baio[VIDEO]

Nessun segno di colluttazione, né di aggressione sulla salma di Lillo Palumbo Piccionello. L’esecuzione è stata immediata. I colpi sarebbero stati esplosi a distanza ravvicinata, a bruciapelo. Tanto sarebbe emerso  durante l’autopsia eseguita ieri dal medico legale Cataldo Raffino dell’università di Catania nella camera mortuaria dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Quattro i colpi esplosi dall’assassino reo confesso Antonio Baio, uno dei quali in pieno volto. Gli altri tre, in varie parti del corpo, ma tutti in punti vitali. Ad incaricare il medico legale dell’ateneo etneo è stato il sostituto procuratore di turno, che si sta occupando del fascicolo di inchiesta dell’omicidio di via Napoli, Salvatore Vella. Oggi, dopo il dissequestro della salma da parte del sostituto procuratore, i resti di Calogero Palumbo Piccionello verranno restituiti ai familiari per i funerali la cui data con molta probabilità verrà decisa non appena l’agenzia funebre verrà in possesso di tutti i documenti, compreso il nulla osta al seppellimento che dovrà essere rilasciato dalla Procura della Repubblica.  Le indagini sul movente dell’omicidio, intanto, nonostante il trascorrere delle ore, proseguono a ritmi frenetici. I Carabinieri della Tenenza di Favara, quelli del reparto operativo di Agrigento e il pm Vella, ieri sembravano intenti ad analizzare e scandagliare una compravendita di terreni situati a San Leone. Un affare che, pare , i due – vittima ed assassino- avessero realizzato assieme. Resta il fatto che in città nessuno riesce a spiegarsi un gesto cosi estremo da parte di un imprenditore che non aveva mai dato l’impressione di poter ricorrere ad azioni senza ritorno.

Antonio Baio, 72 anni, che ha confessato di avere ucciso Calogero Palumbo Piccionello, 67 anni, il “re delle slot machine” dell’Agrigentino, ha risposto alle domande del Gip del tribunale di Agrigento Luisa Turco.

L’anziano, imprenditore edile, ha raccontato le modalità operative dell’agguato, in via Napoli a Favara la notte di martedì, ma ha descritto un quadro che poco coinciderebbe con le prime risultanze dell’autopsia eseguita ieri. Sul movente, Baio ha parlato di un litigio, avvenuto diversi mesi fa, con la vittima, perché pare che Piccionello avesse parlato male di lui. Motivi ritenuti poco attendibili dalla Procura.

Il dubbio, a questo punto, è che l’anziano – difeso dall’avvocato Salvatore Russello – possa coprire altre persone. L’inchiesta è condotta dal sostituto procuratore Salvatore Vella che ha chiesto la convalida del fermo e la conferma della misura cautelare in carcere.

 

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