FAVARA – Omicidio Bellavia, telecamera come deterrente?

Proseguono senza sosta le indagini da parte dei Carabinieri di Favara e del comando provinciale di Agrigento per cercare di fare piena luce sull’omicidio di lunedi sera allorchè è stato freddato a colpi di pistola, forse 6,, un commerciante all’ingrosso di bibite, Carmelo Bellavia, 51 anni compiuti lo scorso dicembre.

Sin dal primo momento è stato etichettato come omcidio di mafia  di mafia anche per i trascorsi giudiziari di Bellavia. Il killer o i killer hanno scaraventato sul corpo delle vittima  designata sei colpi tutti andati a segno tra il busto e il fianco non dandogli alcuna possibilità di scampo. A terra sarebbero stati trovati sei bossoli. Il cadavere è stato trasportato presso la camera mortuaria  dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Gli inquirenti e gli investigatori sono in attesa che venga nominato il consulente che dovrà eseguire l’autopsia. Sembra che il sistema di videosorveglianza posto sopra la saracinesca del locale dove è avvenuto l’omicidio non funzionasse. E’ probabile che la telecamera fosse stata collocata come deterrente. I sicari, non si sa ancora se abbiano agito indossando il casco o a viso scoperto. Gli inquirenti sono molto abbottonati e mantengono il massimo riserbo sulle indagini. Sono già stati sentiti , dalle forze dell’ordine, , parenti, conoscenti e vicini di casa. Ma di testimoni oculari non c’è nemmeno l’ombra. Al momento, non vi è nessun elemento , il movente è da accertare. C’è solo una certezza: si tratta di un delitto importante che lascia tutti preoccupati. Alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che sarebbe competente solo perché le modalità dell’agguato sono di evidente stampo mafioso, si profila un rebus.

 

 

 

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