FAVARA – Scomparsa Jessica Lattuca , spunta un filmato

Ci sarebbe un video in mano agli inquirenti, Un filmato estrapolato da una telecamera di video sorveglianza in cui si scorgerebbe la ragazza il 12 agosto scorso, giorno della sua misteriosa scomparsa. Null’altro si sa di questa indiscrezione giornalistica, ma se fosse concreta si tratterebbe dell’unico elemento concreto sul quale incentrare le investigazioni. Le immagini in questione ritrarrebbero la ragazza per l’ultima volta prima di sparire nel nulla.

Continuano intanto le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Agrigento,Paola Vetro, che sembrano essersi concentrate sul giro di frequentazioni della ragazza. Nessuna traccia utile è arrivata dal monitoraggio del traffico telefonico successivo al momento della scomparsa. Il telefono di Jessica Lattuca, uno smartphone modello Tim Smart 4g, non è stato ritrovato; la ragazza lo aveva con sé e dall’ora in cui se ne sono perse le tracce non è stato più riacceso.

Nella tenenza dei carabinieri di Favara e negli uffici del nucleo investigativo del comando provinciale di Agrigento continua la sfilata delle persone che vengono ascoltate come persone informate sui fatti, tra loro anche alcuni potenziali testimoni.

Da alcuni frame di un filmato, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe arrivare la soluzione del caso. Secondo quanto trapela nel filmato, su cui gli acquirenti stanno lavorando alacremente, si vedrebbe Gessica; probabilmente è l’ultima traccia che si ha di lei.

Jessica Lattuca è uscita di casa a piedi, alle 19:30 di un mese fa. Ha fatto visita al fratello poi, una volta uscita dalla sua abitazione, lungo la strada è sparita. Aveva detto di andare in piazza a svagarsi, ma non vi è mai arrivata. La 27enne è madre di 4 figli e vive con la madre e i piccoli.

Conosco bene mia sorella, non può essere sparita così. Noi non abbiamo pace. Mia sorella non può essere svanita nel nulla. Chi sa qualcosa parli, lo faccia in qualsiasi modo e maniera”, continua a ripetere Enzo Lattuca, fratello della scomparsa.

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