Il procuratore di Caltanissetta: “L’anonimo forse è un infiltrato”

“Un esposto anonimo ha un valore giuridico pari a zero, tuttavia apre possibili scenari che saranno oggetto di approfondimenti investigativi”. E’ quanto ha affermato il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, a proposito della lettera anonima recapitata al pm di Palermo Nino Di Matteo sulla trattativa Stato-mafia e il cui contenuto è stato rivelato ieri da “Repubblica”.

“Passano al nostro vaglio – ha aggiunto Lari – alcuni atti, come le intercettazioni telefoniche abusive sui magistrati di Palermo e sulla scomparsa dell’agenda rossa di Borsellino. Non escludo che chi ha scritto questa lettera probabilmente sia un infiltrato”.

Per l’aggiunto Domenico Gozzo, “l’impegno della Procura di Caltanissetta è massimo”. Sono due le inchieste sul dossier anonimo recapitato al pm di Palermo Nino Di Matteo, che staglia ulteriori nubi sulla trattativa Stato-mafia, proprio nei giorni in cui si entra nel vivo delle dodici richieste di rinvio a giudizio. Non solo la Procura di Palermo, dunque, ha avviato un’indagine per verificare l’attendibilità di quanto scritto da un “addetto ai lavori”, forse un appartenente ai reparti investigativi.

Anche la Procura di Caltanissetta indaga per fare luce su una storia che ha tra i suoi aspetti più inquietanti l’affermazione che sarebbero spiati i magistrati di Palermo che si sono occupati della trattativa. Che, secondo l’anonimo, ci fu davvero ed è ancora in corso.

Il “corvo” ha scritto che è stato un carabiniere a sottrarre in via D’Amelio l’agenda rossa di Paolo Borsellino. Così come ha spiegato che l’archivio di Totò Riina sarebbe stato portato via in fretta e furia e nascosto per un certo periodo in una caserma dell’Arma. “Non ci sorprendiamo ormai di nulla, ma siamo concentrati sul nostro lavoro”, ribadisce Di Matteo, oggetto assieme ad altri colleghi di “attenzioni” e messaggi inquietanti.

“La nostra risposta potrà essere al massimo grado – avverte però Gozzo – se saranno massime anche la velocità e la completezza con cui i colleghi di Palermo ci trasmetteranno queste notizie”.

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