Jobs – Act, la Cgil: “Nell’Agrigentino il servizio è da resettare”

La Cgil, con il segretario generale Massimo Raso e la responsabile mercato del lavoro Ornella Vicari, ha scritto all’assessore regionale al Lavoro, al direttore del Servizio centro per l’impiego di Agrigento, ed al sindaco di Lampedusa, sostenendo che “l’applicazione del Job-Acts in materia di servizi per il lavoro sta creando non pochi problemi al lavoratore che deve re-iscriversi , dopo aver perso il lavoro- nelle liste dei disoccupati”.

“Intendiamo qui porvi – aggiunge la Cgil – 3 questioni, la prima riguarda la cosiddetta “DID” la dichiarazione di disponibilità al lavoro; il “patto di servizio personalizzato” e la “questione Lampedusa”. 
Patto di servizio personalizzato: “dopo aver effettuato la registrazione – scrive la Cgil – alla  “Did on Line” e aver ottenuto il foglietto della propria “disponibilità”, il lavoratore disoccupato ha l’obbligo di recarsi al centro per l’impiego per la stipula del “Patto di Servizio personalizzato”. Fin qui ancora nulla di strano, è quanto previsto dalla norma. Ma  in Sicilia (e solo in Sicilia!) non so se avete visto mai quanti e quali impegni assume il lavoratore con la sottoscrizione del citato “patto”. Che si fa con quei lavoratori che a stento sanno leggere e scrivere e non hanno idea nemmeno di dove si accende un computer? Tutto questo impegno gli Uffici del Lavoro periferici pensano di scaricarlo sui patronati e questo ci crea non pochi problemi e non ci sembra corretto. Non si capisce – aggiunge il sindacato – come e perché l’assessorato, cui non mancano attrezzatura e personale,  non possa curare questi adempimenti, ma cosa ancora più strana non si capisce perché la Sicilia abbia inteso dare questa lettura dell’articolo 20 del citato D.lgs. 150/2015”.
Lampedusa: “in assenza – aggiunge la Cgil – di un Ufficio  distaccato dell’Upl gli abitanti di Lampedusa non possono sottoscrivere il “patto di servizio”, necessario per accedere all’Asi, ne aver rilasciata la certificazione mensile che consente di mantenere sospeso il mutuo per perdita di lavoro, di avere la “did” per gli usi obbligatori (inserimento nelle  liste speciali……). La situazione è ancora più grave per le persone con disabilità, dove l’elemento della mobilità non è cosa da poco”.“

 

 

 

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