L’Imu agricola è legge

Con il via libera dall’Aula della Camera si è concluso il tribolato iter del decreto legge sull’Imu agricola dopo che il 23 febbraio scorso un Cdm straordinario ha ripristinato i criteri Istat per l’altimetria dei terreni e confermato l’esenzione totale dei comuni montani.

L’ultimo passaggio in Aula ha lasciato inalterato il provvedimento che si sostanzia su quanto deciso nel Cdm straordinario – sulla base della soluzione cercata, per alleggerire al massimo il peso della tassa, dal ministro dell’Economia Padoan e dal ministro dell’Agricoltura Martina – che ha allargato a 3.456 i comuni montani esentati (prima erano 1.498), mentre 655 sono quelli parzialmente montani dove scatta l’esenzione per i terreni di proprietà o in locazione a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.

Dei restanti, il 56% dovrà pagare un importo inferiore ai 50 euro e l’80% dei contribuenti verserà una cifra inferiore ai 200 euro. Il gettito previsto per il 2014 è di 260 milioni di euro e solo circa 20 milioni sono a carico di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Sempre a favore di queste due categorie è prevista poi, per i loro terreni di pianura che siano in caso soggetti a Imu, un’ulteriore esenzione in base a vari scaglioni.

Per il 2015 il Parlamento ha introdotto un’ulteriore detrazione di 200 euro per imprenditori agricoli professionali e e coltivatori diretti che vale 15 milioni di euro annui, ed è stata prevista l’esenzione dal pagamento per le Isole minori. Anche nella fase di discussione alla Camera il provvedimento è stato osteggiato dall’opposizione, con Forza Italia che annuncia una class action contro il governo per eliminare la tassa, mentre Lega e M5S parlano di ennesima patrimoniale.

La deputata Pd Sabrina Capozzolo, responsabile nazionale per le politiche agricole del partito, osserva come il provvedimento sia il “migliore possibile nella congiuntura economica che il Paese vive” ma “ci sono contraddizioni da sanare”, tra cui “fondamentale il riconoscimento dei regimi agevolati per chi ha subito danni da gravi fitopatie, come la Xylella fastidiosa”.

Per il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina “il provvedimento approvato oggi tutela il più possibile chi vive di agricoltura, riduce il gettito di oltre cento milioni rispetto alla prima ipotesi, allarga di molto i Comuni esentati a partire proprio dalla montagna e rafforza i meccanismi di esenzione e detrazione anche per quelli in pianura”. 

“Rispetto al rischio paventato mesi fa di interventi radicali sulla fiscalità agricola – sottolinea ancora il ministro -, in ragione della delicata fase economica attraversata dal Paese abbiamo tenuto un punto di equilibrio che ora si deve certo ulteriormente migliorare con l’impostazione della local tax”. Le organizzazioni agricole continuano intanto a esprimere netta contrarietà alla tassa e, da Copagri ad Agrinsieme, annunciano che proseguiranno le iniziative di mobilitazione e di rivendicazione.

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