Lombardo pensa al voto

Dopo avere portato a casa, anche se con molta fatica, bilancio e finanziaria, il governatore Raffaele Lombardo, ora pensa al voto. Una data ancora non ce l’ha, ma una certezza sì: “In Sicilia non si dovrà votare in contemporanea con le politiche”. Una mossa che va incontro alle sollecitazioni degli alleati, ai quali però dice chiaro: “Ci confronteremo, ma deciderò io”.

Insomma, intende dirigere l’operazione. Intanto ne ha già discusso con i deputati regionali del Mpa all’alba, un minuto dopo il voto in Assemblea dei documenti economico-finanziari, che considera “l’ultimo atto di questa legislatura”, sposando in pieno le considerazioni del capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, suo grande alleato nell’isola, col quale condivide l’idea di un’alleanza larga in chiave anti Pdl e “per proseguire il processo riformista”.

È convinto che se le regionali coincidessero con le politiche, “le alleanze nazionali annichilirebbero ogni possibilità di scelta o d’intesa da costruire in Sicilia”. Questo accadde quattro anni fa, quando Berlusconi decise di appoggiarlo alla Regione dopo aver chiuso l’accordo sulle politiche, spegnendo le ambizioni di Gianfranco Miccichè, che avrebbe voluto candidarsi alla presidenza della Regione.

“Condizionamenti politici e conti a fini elettorali finirebbero per determinare la scelta del candidato”, è convinto il governatore. Il ragionamento è semplice: “Se a Roma si dovesse votare a ottobre, nel caso di crisi del governo Monti ipotesi che però escluderei, allora in Sicilia (la legislatura scade in primavera) dovremmo ritardare il voto e spostarlo più avanti possibile. Se invece, come credo, le politiche saranno ad aprile allora il voto nella nostra Regione va anticipato”.

Quindi facendo riferimento alla sua vicenda giudiziaria (la Procura di Catania ne ha chiesto il rinvio a giudizio, su ordine del gip, per concorso esterno in associazione mafiosa) ha ribadito: “L’ho detto più volte, non permetterò che la Sicilia abbia un presidente sotto processo: mi dimetterò un minuto prima della decisione del gup o del verdetto se deciderò per il rito abbreviato”.

Davanti, però, ci sono le amministrative. Lombardo si aspetta risposte positive. Forse per questo sembra aver cambiato linea. E al fioretto ora preferisce la spada. L’affondo è contro Leoluca Orlando, che in passato lo ha definito un “Cuffaro senza cannoli” e che oggi ha giudicato “una vergogna” il sostegno del Pd al governatore. “Orlando si conferma un grande sciacallo, non ha mai mosso un dito contro un mafioso. Non gli ho mai sentito dire una parola negativa su Riina, Lo Piccolo, Lima e Andreotti, con questi ultimi due ha costruito la sua carriera politica”. E ancora: “Ha usato l’antimafia per attaccare i suoi avversari politici, spero che i palermitani non lo votino”.

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