PORTO EMPEDOCLE – Fuochi artificiali non autorizzati in area portuale: 5 persone sanzionate

Sabato 31 maggio, personale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle è intervenuto per interrompere, per motivi di sicurezza, lo sparo in area portuale di fuochi artificiali non autorizzati.

Poco dopo il termine delle operazioni di sbarco di 850 migranti nello scalo empedoclino, il molo Crispi è stato teatro di un fuori programma inaspettato. Attorno alle 20.30 una serie di spettacolari fuochi d’artificio sono stati sparati dalla banchina, mentre centinaia di persone assistevano ad una celebrazione – il cui svolgimento, peraltro, non era stato preventivamente concordato con l’Autorità Marittima – in onore della Madonna di Porto Salvo, protettrice dei pescatori locali. La tradizione popolare empedoclina ha però rischiato di causare gravi problemi di sicurezza a causa dell’accensione dei fuochi sul pubblico demanio marittimo, proprio al centro del molo: la presenza di tantissime persone assiepate in poco spazio (molti i bambini attratti dall’inconsueto spettacolo) e la vicinanza delle unità da pesca agli ormeggi e di diversi autoveicoli hanno infatti rappresentato un serio pericolo, che solo per un caso fortuito non ha provocato incidenti.

Il personale della Guardia Costiera è prontamente intervenuto ed ha interrotto la manifestazione per l’assenza della necessaria autorizzazione della Capitaneria di Porto all’accensione dei fuochi, prevista dall’art. 80 del Codice della Navigazione, nonché delle altre prescrizioni di competenza dell’autorità di P.S. in tema di personale tecnico abilitato a detenzione ed uso di polvere da sparo e giochi pirotecnici. I militari hanno inoltre notato, nonostante il buio, un cane che – spaventato dai prolungati botti – era finito accidentalmente in acqua da alcuni minuti e, ormai stremato, rischiava di annegare a causa dell’altezza del molo e dell’impossibilità a risalire sulla banchina con le proprie forze. Non senza difficoltà il personale è riuscito ad avvicinarsi all’animale, tranquillizzandolo e riconducendolo poi a terra sano e salvo senza ulteriori problemi.

La Guardia Costiera ha identificato 5 persone, tutte di P. Empedocle (due di 71 anni, gli altri di 29, 56 e 68 anni), che sono state accompagnate nei locali della Capitaneria di Porto: a loro carico sono state elevate 5 sanzioni pecuniarie in base all’art. 1169 del Cod. della Navigazione, ognuna dell’importo massimo di 6.197 €. Nei confronti di C.I.Q., 68 anni, è scattata anche la denuncia alla Procura della Repubblica per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, ai sensi dell’art. 337 del Cod. Penale (punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni), per le gravi intemperanze e le proteste manifestate nell’ufficio del Comandante all’atto della contestazione dell’illecito amministrativo. La grave condotta del trasgressore – che, trattenuto a stento dai presenti, ha poi rifiutato di allontanarsi – ha reso necessario l’intervento, a supporto della Guardia Costiera, di una pattuglia della Polizia di Stato, al cui arrivo è stato possibile completare gli accertamenti.

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