PORTO EMPEDOCLE – Pietrino Falzone nell’interrogatorio:”Non volevo uccidere mio figlio”

Pietrino Falzone, pescatore empedoclino di 57 anni, si trova adesso rinchiuso nel carcere di contrada “Petrusa”, ad Agrigento, dopo che la sua coltellata ha ucciso il figlio Marco di 24 anni. L’uomo, interrogato negli uffici della Stazione dei carabinieri di Porto Empedocle dal sostituto procuratore Alessandro Macaluso, avrebbe spiegato che non era sua intenzione uccidere il figlio.

Il fendente, infatti, avrebbe trafitto il torace del 24enne durante una colluttazione avvenuta al culmine di un’animata discussione con il padre. Il giovane si è poi accasciato nello spiazzale dinnanzi la sua casa, dove ha chiesto aiuto. I sanitari del 118, allertati dai vicini, lo hanno trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, dove però è morto dopo circa un’ora dal ricovero.

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Agrigento, che indagano insieme ai colleghi della Stazione di Porto Empedocle, stanno vagliando tutte le ipotesi. Sembrerebbe comunque che la lite di ieri sera tra Pietrino Falzone e il figlio Marco sarebbe nata già nelle ore precedenti al fatto, ovvero quando entrambi si trovavano all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento per assistere una parente ammalata. Lì il primo acceso diverbio. Poi, una volta tornati a casa, la furibonda lite e la coltellata.

I carabinieri del Norm, comandati dal capitano Giuseppe Asti e dal tenente Nicolò Morandi, insieme a quelli della Stazione di Porto Empedocle diretti dal maresciallo Roberto Narbona, hanno inoltre sequestrato diversi coltelli trovati nella scena del crimine: tra quelli c’è anche la lama che ha trafitto il torace di Marco. Pietrino Falzone, difeso dagli avvocati Nicola Grillo e Daniele Re, è stato rinchiuso nel carcere “Petrusa” di Agrigento. L’accusa per lui è di omicidio.

 

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