RACALMUTO – Prorogato di 6 mesi il commissariamento del Comune [VIDEO]

Altri sei mesi di commissariamento per il Comune di Racalmuto, sciolto il 23 marzo 2012, per infiltrazioni mafiose. La decisione è stata adottata dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’interno, Angelino Alfano, allo scopo di «consentire il proseguimento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali da forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata riscontrate nella vita amministrativa».
La triade prefettizia composta dai vice prefetti Maria Salerno, Enrico Galeani e Emilio Saverio Buda, quindi procederà nella sua opera di bonifica sino a febbraio 2014. Per avere un nuovo primo cittadino la città della ragione dovrà aspettare ancora mesi.
L’ultimo sindaco è stato Salvatore Petrotto. Questi si era dimesso dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati per il reato per concorso esterno in associazione mafiose. Posizione poi archiviata, tanto che l’ex primo cittadino era tornato alla carica annunciando una nuova ricandidatura. Le consultazioni però non si sono tenute per la scelta dell’ex ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. Tra le motivazioni che hanno condotto il Consiglio dei Ministri a sciogliere il Comune di Racalmuto per inquinamento da Cosa Nostra le dichiarazioni del pentito racalmutese Maurizio Di Gati. In questi mesi di commissariamento la Commissione straordinaria del Comune di Racalmuto ha ricalcato nella sostanza le linee molto dure stabilite dal Piano di riequilibrio finanziario e dalle indicazioni della Corte dei Conti. Soltanto la puntuale attuazione di quelle linee-guida ha consentito di evitare il dissesto e il conseguente automatico licenziamento di tutti i dipendenti precari e la messa in mobilità di 20 dipendenti di ruolo.

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