SICILIA – Treni, soppresse in un anno 6mila tratte

Ferrovie siciliane all’anno zero. Treni affollati, 6 mila soppressioni da gennaio 2012 a oggi, pochi posti a sedere, mancanza di materiale rotabile, stazioni abbandonate, incertezza negli orari, scarsa sicurezza per mancanza di sottopassi. È il quadro nero del trasporto ferroviario in Sicilia dipinto dalla Fit Cisl, grazie al tour “Alla ricerca del treno perduto”, partito lo scorso 29 aprile per fare tappa con un camper, per 6 mesi, nelle principali stazioni dell’Isola. È un quadro desolante: disagi e disservizi lungo tutte le province, a testimonianza delle «gravi conseguenze dei tagli al trasporto ferroviario regionale – dice il segretario della Fit Cisl Sicilia, Mimmo Perrone – Un buco nero lungo 1.378 km di cui solo 178 a doppio binario».
Lungo la Agrigento-Caltanissetta treni stracolmi e frequenze inadeguate; Enna è una «città scollegata dal resto della Sicilia poiché non partono treni ma solo bus»; a Catania «dalle 9 alle 12,45 è il deserto, per quasi 4 ore non ci sono treni; mentre uno solo è quello diretto che collega a Palermo. È necessaria la fermata per l’aeroporto di Fontanarossa». A Messina studenti pendolari in piedi; stessa cosa nell’hinterland palermitano, soprattutto a Cefalù, meta turistica dove manca perfino un sottopasso per raggiungere i binari 2/3: i passeggeri sono costretti ad attraversare le rotaie. Manca un’adeguata offerta commerciale per gli aeroporti di Punta Raisi, Birgi e Comiso. A Siracusa «il treno è un vero miraggio», ed è collegata solo alla Sicilia Orientale; Gela si può raggiungere solo in pullman, mentre Ragusa è servita da soli 6 treni. «Il nostro dossier – prosegue il segretario della Fit, Amedeo Benigno – è di denuncia e di proposta. L’aspetto contraddittorio è che a febbraio è stato firmato a Roma il Cis (contratto istituzionale di sviluppo, ndr) con investimenti di miliardi per l’alta velocità “light” Messina-Catania-Palermo, e ancora manca il contratto di servizio fra Regione e Trenitalia».
Fra le principali proposte che il sindacato ha lanciato ieri a Palermo all’assessore Regionale ai Trasporti, Nino Bartolotta, al presidente di Rfi, Dario Lo Bosco e a Francesco Cioffi, responsabile della Divisione passeggeri regionale di Trenitalia: l’uso dei 50 milioni di euro stanziati dalla Regione per l’acquisto di materiale rotabile; un’unica regia nella programmazione e utilizzo dei fondi disponibili; la riduzione dei tempi di percorrenza delle linee; l’acquisto di 10 minuetti elettrici, 5 diesel, 8 vetture Vivalto e 4 vetture media distanza, che sarebbero sufficienti a garantire una migliore offerta commerciale che soddisfi le esigenze degli utenti.
«Regione, Rfi e Trenitalia – è l’appello di Maurizio Bernava – devono collaborare partendo già dalla programmazione 2014-20». Per Giovanni Luciano, segretario nazionale Fit Cisl, «la situazione dei disservizi in Sicilia è grave, ma simile ad altre regioni. La politica dei trasporti in Italia purtroppo la fa un’azienda e non le istituzioni. La Regione Sicilia e Trenitalia devono dare una risposta concreta alle esigenze dei cittadini, senza giocare al rimpiattino. La firma del contratto di servizio deve essere la priorità».
«In base alle nostre indagini di customer satisfaction – replica Cioffi – in realtà vediamo che per l’80% dell’utenza, in Sicilia le cose non vanno poi così male. Qui il parco rotabile è più giovane della media nazionale. Con la Regione lavoreremo a breve per sottoscrivere il contratto di servizio. Attendiamo che i fondi vengono trasferiti dallo Stato alla Regione. Siamo agli sgoccioli di questo processo». A confermarlo anche l’assessore Bartolotta: «Da mesi lavoriamo per questo obiettivo. La maggiore criticità deriva dalla quantità di risorse che il ministero dei Trasporti vorrebbe trasferire alla Sicilia: 90 milioni di euro a fronte dei circa 121 richiesti da noi. Abbiamo avviato un’interlocuzione serrata col governo nazionale e avremo un ulteriore incontro nei prossimi 15 giorni. Manderemo intanto a gara 50 milioni di euro per potenziare il materiale rotabile. Servono però maggiori risorse per le esigenze della nostra terra». Un grande risultato è arrivato per Palermo: «Siamo riusciti fortunatamente a sbloccare l’ok da Bruxelles per l’Anello ferroviario di Palermo. Questo annoso progetto era caratterizzato dalla procedura di infrazione comunitaria ed era un problema serio. Abbiamo già notizia che a breve arriverà l’ultimo ok e notificheranno il cofinanziamento. Ciò – ha concluso Bartolotta – permetterà lo sblocco dei lavori», attesi da oltre 10 anni.

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