Un pentito accusa Lombardo: “Boss chiesero voti per l’Mpa”

“Mi incontrai con Angelo Santapaola (parente del boss ergastolano Benedetto assassinato dallo stesso clan, ndr) e parlammo di portare voti al Movimento per le autonomie, partito che aveva chiesto appoggio al clan, e lui mi disse che portava appoggio a Pippo Limoli”. Lo ha affermato in videoconferenza il pentito Gaetano D’Aquino deponendo al processo per reato elettorale al governatore siciliano e a suo fratello Angelo davanti al Tribunale monocratico di Catania.

Il collaboratore ha aggiunto che era “stato sensibilizzato da parte di Alessandro Porto per portare appoggio elettorale a Giovanni Pistorio”. “Con Orazio Pardo – ha aggiunto – successivamente riflettemmo sull’eventualita di votare l’Mpa, ma per l’Mpa non abbiamo avuto nessun vantaggio. Erano stati dati tanti voti. Poi di politica non si parlò più fino al 2008”.

D’Aquino ha parlato anche di rapporti con un commerciante di scarpe, definito un grande usuraio a Catania ma estraneo alla criminalità organizzata e deceduto da anni: “Due settimane prima della gara di calcio Catania-Albinoleffe, nel 2006, mi disse che la segretaria o il segretario di Raffaele Lombardo, non ricordo bene, gli aveva mandato un sms chiedendo un appoggio politico e lui mi disse ‘io non gliene do, in passato gli avevo chiesto un favore per mia figlia laureata in medicina e non lo lo fece'”. “Lui era contrariato – ha sostenuto il pentito – ma io gli dissi di cogliere l’occasione: ‘appoggialo, poi si pensa…'”.

Il pentito ha aggiunto che il “presidente di una cooperativa mi diceva che i politici, Angelo e Raffaele Lombardo e Giovanni Pistorio, facevano troppe pressioni sulle cooperative e che pretendevano posti di lavoro per farle sopravvivere”. “Mi diceva  – ha sostenuto D’Aquino – che i politici portavano troppi lavoratori e facevano troppe pressioni su di lui e che se non dava posti di lavoro a chi dicevano loro la cooperativa non vinceva più gare dappalto”.

“Un costruttrore edile – ha aggiunto -, mi raccontò che per dargli una autorizzazione a costruire o per cambiare destinazione d’uso a un terreno da agricolo a industriale Raffaele Lombardo gli aveva ha chiesto tanti appartamenti. Il costruttore mi aggiunse ‘Io non glieli do manco morto, preferisco mettere nel congelatore gli appartamenti piuttosto che cedere alla sua richiesta’”.

Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 15 maggio con la deposizione in videoconferenza del boss Di Dio. L’udienza successiva si terrà nell’ex pretura e prevede la ripresa della deposizione del pentito D’Aquino.

Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, si è presentato in tribunale a Catania per partecipare all’udienza del processo. E’ la prima volta che il governatore presenzia in aula, davanti al tribunale monocratico, dall’inizio del procedimento.

“Avevamo dichiarato che noi ci difendiamo nel processo e per fare questo partecipiamo al procedimento per fronteggiare le sciocchezze e le contraddizioni che hanno questo collaboratore propala da qualche tempo a questa parte”, ha affermato Lombardo entrando nella sede dell’ex pretura di Catania.

“Mi rendo conto che è opportuno essere presente a tutte le udienze perché dettagli e particolari che riguardano le mie esperienze politica e personale non possono che essere conosciuti in maniera approfondita solo dall’interessato, in questo caso solo da me”, ha affermato Lombardo dopo la deposizione di D’Aquino. “Le contraddizioni che emergono da questo interrogatorio sono notevolissime – ha aggiunto il governatore – e poi bisognerà vedere obiettivamente per chi avrebbero votato lui o i suoi amici. Certo, pare che non ha votato assolutamente per nessun Lombardo, nè nel 2006 nè nel 2008. Avrà votato per altri, anzi ha anche dichiarato che ha votato per altri”.

Dell’sms elettorale inviato durante le consultazione elettorali di cui ha parlato il pentito, il presidente Lombardo ha precisato: “Intanto bisogna appurare se è vero – ha detto – ma è vero che io sono solito indirizzare messaggi negli ultimi 3-5 giorni prima del voto a migliaia e migliaia, forse 20 mila persone. Poi come votano non lo so…”.

Sulle presunte pressioni su cooperative per le assunzioni, Lombardo ha osservato: “È una cosa molto strana. Lui dice che tutto è lottizzato, ma poi lui e i suoi cari non sono stati lottizzati. Comunque sicuramente non saranno stati assunti con la mia o la nostra intercessione, questo è poco ma è sicuro”.

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