Cani avvelenati tra Grotte e Racalmuto:”Serve denunciare a Carabinieri e Vigili urbani”

Come segnalato alla a “La vocedeigrottesi e nonsolo” di Patrizia Mangione ,qualcuno si diverte a seminare nei bordi delle strade tra Montagna Gentile , zona San Rocco e la via Sandro Pertini,tra i territori di Grotte e Racalmuto veleno di colore blu, si tratta di metaldeide, un lumachicida velenosissimo. La metaldeide si presenta spesso in forma di granuli azzurri intriso di riso e speck in modo da far cadere in trappola i cani al punto di ucciderli. Definirla una bravata è troppo elegante, trattasi di cattiveria umana senza limiti. Barbarie umana. Attenzione a chi circola in queste zone con il proprio cagnolino in preda ai bisogni, potrebbe ritrovarsi con la spiacevole sorpresa di perderlo. Negli ultimi cinque giorni cinque cani sono stati avvelenati. Non stiamo parlando di randagi, i cosìddetti figli di nessuno, ma di cani padronali. Quello che certamente non aiuta per poter stanare e quindi permettere alla giustizia di procedere all’individuazione di questi vigliacchi è che gli stessi proprietari di cani ,vittime della trappola mortale non vanno a denunciare a Carabinieri e Vigili Urbani. Serve rigorosamente denunciare.

I bocconcini blu – le prove del reato- sono stati rimossi , su sollecitazione dell’assessore del comune Giuseppe Mancuso , tra i primi ad accorrere sul posto dai fratelli Costanza che abitano nelle adiacenze, mentre sul luogo si è recato subito anche il Sindaco di Grotte, Alfonso Provvidenza. Anche dal Comune di Racalmuto pare che si siano mobilitati, ma soltanto nella mattina di lunedi(oggi).

Avvelenare un cane è un reato, un reato grave: l’articolo 638 del Codice Penale prevede la reclusione fino a 1 anno per uccisione o danneggiamento di animali altrui. L’articolo 440 sanziona chi avvelena sostanze destinate all’alimentazione con la reclusione da 3 a 10 anni.

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