CORTE COSTITUZIONALE – “Il Quirinale ha diritto alla riservatezza assoluta

Il Capo dello Stato “ deve poter contare sulla riservatezza assoluta delle proprie comunicazioni”. E in forza di questo principio, messo nero su bianco nella sentenza numero 1 del 2013 sul conflitto tra Giorgio Napolitano e la Procura di Palermo , che la Corte Costituzionale ha imposto la distruzione delle intercettazioni del presidente captate dal Pm dell’inchiesta Stato-mafia; assimilandole di fatto a quelle “eseguite fuori dei casi consentiti dalla legge”.

“Leggeremo con attenzione le motivazioni della Consulta e ci adegueremo alle sue direttive”. Così il procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi ha commentato la sentenza della Corte Costituzionale, depositata oggi, sul conflitto tra poteri dello Stato sorto tra Procura di Palermo e Quirinale sul ‘nodo’ intercettazioni.

 

 

 

 

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