FAVARA – Arrestato autore di rapine a mano armata in un supermercato

Due rapine nell’arco di un mese allo stesso supermercato, l’8 maggio e il 10 giugno dello scorso anno, il “Sisa” di via largo Cicchillo a Favara. Ma anche l’accusa di illecita detenzione di parti di armi e cartucce. E’ in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Francesco Provenzano, su richiesta della Procura della Repubblica di Agrigento, che i carabinieri – quelli della tenenza di Favara e quelli della compagnia della città dei Templi – hanno arrestato un quarantunenne, Antonio Palumbo. L’indagato è stato posto ai domiciliari, con il braccialetto elettronico. Il pubblico ministero, titolare del fascicolo d’inchiesta, chiedeva però il carcere.

Nel primo caso, ad entrare in azione fu un malvivente che – nonostante l’orario serale – indossava un paio di occhiali da sole e una mascherina di colore verde ed era armato di pistola. Il rapinatore fuggì in sella ad una Vespa Piaggio. La seconda rapina venne messa a segno in pieno giorno, poco dopo mezzogiorno e mezza. Ancora una volta, il delinquente aveva il volto travisato, era armato di pistola. Ma fuggiva, in quest’ultima occasione, in sella ad una bicicletta.Usciva di casa vestito in un modo, effettuava le rapine con un altro abbigliamento e rientrava a casa con gli stessi, identici, vestiti con i quali si era allontanato.

L’attività investigativa messa in campo è stata, fin da subito, ben congegnata ed è riuscita – grazie all’attenzione ai particolari più insignificanti, alla conoscenza del territorio e all’acume dei militari dell’Arma – a raccogliere dei gravi indizi di colpevolezza a carico del quarantunenne. Determinanti – per tracciare un corretto quadro investigativo e dunque accusatorio – sono state anche le telecamere di videosorveglianza, e non soltanto quelle poste a presidio del supermercato “Sisa”.Nonostante il differente mezzo utilizzato per la fuga, ai carabinieri della tenenza di Favara e a quelli della compagnia di Agrigento fu immediatamente chiaro l’identico modus operandi dei due colpi. Infine, in un cassone è stato trovato dai Carabinieri, il camicione azzurro utilizzato per le rapine, camicia che è stata mandata al Ris di Messina che ha analizzato il materiale biologico, comparandolo con quello del sospettato e ha riscontrato che il profilo genetico era lo stesso

L’indagato – stando a quanto è emerso dall’attività investigativa – utilizzava i proventi delle rapine per andare a comprare stupefacente.

I particolari sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è svolta al Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento, dal maggiore Marco La Rovere e il tenente Fabio Armetta

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *