GELA – Arrestati 4 Carabinieri per mafia, truffa ed estorsioni

Un’inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta su una serie di estorsioni e truffe è sfociata nell’arresto di otto persone tra cui quattro carabinieri, uno dei quali è stato rinchiuso in carcere mentre gli altri sono tutti ai domiciliari. Devono rispondere, a vario titolo, di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dalle finalità mafiose, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, accesso abusivo a sistema informatico, millantato credito, truffa ed altri reati.  I militari coinvolti sono due marescialli e due carabinieri semplici. Tutti e quattro per anni hanno prestato servizio al Reparto Territoriale di Gela. Uno di loro ha da poco lasciato l’arma per sopraggiunti limiti di età. 

Dalle indagini del comando provinciale dei carabinieri, guidato dal colonnello Angelo De Quarto, è emerso che i quattro militari avrebbero intrattenuto fitti rapporti con il sodalizio criminoso, ragion per cui dovranno rispondere del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Dalle attività investigative riscontrate sono stati ricostruiti episodi di estorsione consumati dal clan ai danni di un imprenditore gelese e di corruzione dello stesso imprenditore (anche lui colpito dall’ordinanza) allo scopo di acquisire informazioni riservate, mediante la visione di fascicoli d’ufficio e l’accesso abusivo alle banche dati.

I provvedimenti cautelari, firmati dal Gip di Caltanissetta, scaturiscono da un’inchiesta della Dda originata dalle dichiarazioni di un pentito del clan di Gela guidato dal boss Giuseppe Alferi, che pianificava ritorsioni contro gli imprenditori che si ribellavano al racket. Gli inquirenti contestano inoltre l’attività di recupero crediti e di vigilanza ai beni aziendali, in cambio di favori ed utilità economiche; false dichiarazioni testimoniali e millantati crediti, nell’ambito di procedimenti penali inerenti sinistri stradali e vertenze di lavoro, per agevolare l’acquisizione di certificazioni amministrative presso gli uffici giudiziari locali.

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