PALERMO – Casa di riposo lager: 4 arresti [VIDEO TG]

“È da ieri che mi picchi, vorrei solo avere a che fare con una persona più umana” , diceva un’anziana indifesa, stanca di botte e soprusi. Nella Sicilia dove gli anziani sono stati e restano la categoria più indifesa di fronte all’avanzata del Covid si fa largo una storia che mette i brividi perché sono proprio gli anziani le vittime. I finanzieri del Comando provinciale di Palermo, su ordine del giudice per le indagini preliminari, hanno arrestato titolari e gestori della casa di riposo “I nonnini d Enza ” in viale Lazio. Su richiesta della Procura della Repubblica finiscono ai domiciliari Maria Grazia Ingrassia , 56 anni, Carmelina Ingrassia , 51 anni, Mariano Ingrassia , 62 anni e Vincenza Alfano , 38 anni. I reati contestati sono maltrattamento, lesioni personali, violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. I pubblici ministeri del Dipartimento fasce deboli, coordinati dal procuratore aggiunto Laura Vaccaro, hanno chiesto e ottenuto il sequestro preventivo della Onlus che gestisce l’attività di assistenza residenziale. La casa di riposo viene affidata a un amministratore giudiziario. Le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria , Gruppo tutela mercato capitali, sono partite dalla segnalazione di un’anziana ospite della casa di riposo. Cinque mesi fa è riuscita a telefonare per raccontare le vessazioni subite. Nell’appartamento in viale Lazio sono state piazzate telecamere e microspie che hanno documentato lo stato di soggezione e paura in cui vivevano degli anziani. Le frasi degli indagati sono inequivocabili: “ Ti prendo a bastonate, t’ammazzo a legnate” , “cosa inutile, prostituta… devi buttare il sangue qua e devi morire”, “tanto se muori che mi interessa”. Gli anziani venivano presi a schiaffi e calci, strattonati per costringerli a stare seduti. “Il ricorso a forme di violenza fisica e morale da parte degli indagati non ha assunto carattere episodico – scrive il giudice per le indagini preliminari Cristina Lo Bue -, ma costituisce espressione di un consolidato modus operandi contrassegnato dal sistematico ricorso a forme di prevaricazione e sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti, spinti fino ad atti di vile aggressione alla loro sfera di integrità fisica, oltre al loro patrimonio morale”. I titolari della struttura devono pure rispondere del mancato rispetto delle norme di sicurezza. Non indossavano mascherine e guanti. Gli anziani sono stati ora sottoposti tutti al tampone per scongiurare pericolosi focolai.

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