RACALMUTO – Mafia, chiesti 9 anni per l’imprenditore Calogero Romano

9 anni di reclusione, per l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, per l’imprenditore Calogero Romano, 59 anni, di Racalmuto, accusato di avere fatto affari prima col gruppo mafioso che imperversava nel suo paese, composto dai fratelli Di Gati e da Ignazio Gagliardo, e poi con gli uomini vicini al boss Giuseppe Falsone, successore di Di Gati, è questa la richiesta conclusiva del pm della Dda, Maria Teresa Maligno. Sempre secondo la Dda:” Ha capito che sarebbe stato più semplice e conveniente fare affari con le cosche mafiose e non ha pensato due volte. Per ingraziarsi la famiglia Di Gati gli comunicò pure che ci sarebbe stato un blitz. La notizia l’aveva appresa da ambienti massonici deviati”. Quindi, da vittima a complice, il passo è stato breve.
“Fra Romano e il mafioso del paese Ignazio Gagliardo – ha ricostruito il pm Maligno – i rapporti sono normali fino al 1998, quando l’imprenditore gli chiede protezione. Voleva aprire un impianto di calcestruzzo e, visto che un imprenditore concorrente aveva subito dei danneggiamenti, decide di rivolgersi agli esponenti della locale famiglia mafiosa e da allora viene sancito un vero e proprio accordo”. A rivelarlo, qualche anno dopo, sarà lo stesso Gagliardo diventato collaboratore dfi giustizia come Maurizio Di Gati. ” Le famiglie mafiose garantivano protezione – ha spiegato il pm Maria Teresa Maligno – e in cambio pretendevano imposizione di forniture di calcestruzzo, stipendio a Gagliardo e percentuale sui guadagni. L’accordo continuò anche negli anni successivi con il benestare di Di Gati e Fragapane”. Il collegio di giudici presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, dopo la requisitoria, ha disposto un rinvio all’8 febbraio per l’arringa dell’avvocato Salvatore Pennica. Sette giorni più tardi è prevista la discussione dell’altro difensore Nino Caleca.