VITTORIA – E’ morto il muratore di Vittoria che si è dato fuoco dopo lo sfratto

E’ morto in ospedale Giovanni Guarascio, il muratore di 64 anni che il 14 maggio scorso si è dato fuoco, cospargendosi il corpo con la benzina, per impedire lo sfratto dalla sua casa a Vittoria, nel Ragusano.

L’uomo è deceduto per un arresto cardiocircolatorio alle 6.30. Era ricoverato per le gravissime ustioni al Cannizzaro di Catania, dove si trovano la moglie Giorgia Famà e l’agente di polizia Antonio Terranova, coinvolti nel rogo assieme alla figlia di Guarascio e a un altro agente. La donna ha ustioni di secondo e terzo grado sul 20% del corpo, in particolare su viso, collo e torace, con lesioni meno gravi a mani e avambraccia.

Terranova ha ustioni di terzo grado sul 30% della superficie corporea, soprattutto a viso, braccia e orecchio sinistro. Le condizioni dei due rimangono stazionarie. Entrambi hanno ricevuto medicazioni avanzate per la copertura delle ustioni e a partire dalla prossima settimana saranno sottoposti a interventi ricostruttivi tramite autoinnesti di cute. I medici scioglieranno la prognosi dei due pazienti solamente dopo il completamento degli interventi chirurgici.

La casa del muratore era stata messa all’asta per un vecchio debito con una banca ragusana. Nei giorni scorsi la Procura di Ragusa ha aperto un’ inchiesta, con indagati, sul procedimento che ha portato al pignoramento e alla vendita della casa. Il reato ipotizzato, dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Federica Messina, è di turbativa d’asta.

Sono due i tronconi dell’inchiesta: uno riguarda l’aggiudicazione della casa all’asta, e l’altro la storia e l’evoluzione del rapporto debitorio bancario e dell’esecuzione immobiliare. In merito a quest’ultimo fascicolo la guardia di finanza del comando provinciale di Siracusa ha acquisito, atti su disposizione della magistratura.

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