“Per la Sicilia un piano di rientro e riorganizzazione in tempi certi”

Un piano di rientro finanziario e di riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale, che sia vincolante nei tempi e negli obiettivi, è il risultato – si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi – dell’incontro tra il presidente del Consiglio Mario Monti e il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo. 

L’incontro era stato richiesto dal governatore a seguito della lettera del presidente del Consiglio a lui rivolta nella quale si esprimeva “viva preoccupazione riguardo alla stabilità finanziaria della Regione siciliana e l’esigenza improcrastinabile di provvedere a un rigoroso piano di riduzione e contenimento della spesa regionale, In simmetria con quanto si sta realizzando  a livello nazionale con il decreto legge sulla spending review”.

I DUE CONTINGENTI. Lombardo era accompagnato dal vice presidente della Regione e assessore alla sanità Massimo Russo e dall’assessore all’economia Gaetano Armao, insieme al Ragioniere Generale Biagio Bossone. Insieme con Monti il ministro dell’Economia e delle finanze Vittorio Grilli, il ministro per gli Affari regionali Piero Gnudi, il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e il sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà.

CONFRONTO SERRATO SULLA SPESA. Prendendo positivamente atto dell’impegno recentemente avviato dal governo regionale per la riduzione dell’organico del personale regionale, dei dirigenti e delle società partecipate, nonché dei primi risultati raggiunti nell’ambito del piano di rientro dal disavanzo sanitario, il presidente del Consiglio ha tuttavia posto l’accento sulla necessità che, parallelamente, parta un processo di confronto serrato, a livello tecnico, per un’analisi di dettaglio di tutte le componenti di spesa del bilancio regionale, volto a garantire un quadro di massima conoscibilità e trasparenza dei dati.

Su questa base, verrà predisposto nei tempi più brevi un programma di riforme strutturali e di riorganizzazione dell’amministrazione pubblica regionale, vincolante negli obiettivi e nei tempi, e costantemente monitorato dalle strutture tecniche del governo nazionale, alla cui realizzazione saranno subordinati i trasferimenti nazionali nel quadro realizzativo del federalismo fiscale. Tale programma dovrà essere finalizzato nelle prossime settimane per essere formalmente sottoscritto dal governo regionale e da quello nazionale.

VISTA DA LOMBARDO. “L’incontro con Monti è andato molto bene e, come sostenevamo, l’idea che i conti della Sicilia non fossero in ordine era una grande balla. La Regione ha i conti solidi e una finanza sostenibile”, ha affermato Lombardo al termine della riunione.

La Sicilia, ha aggiunto Lombardo, “ha un debito che ha onorato il 30 giugno pagando la sua rata e che incide per il 7% sul suo Pil; paga i suoi stipendi e per ogni euro che entra garantisce la possibilità di onorare i suoi impegni”. Il governatore ha quindi ricordato che la Regione ha “delle criticità tali per cui le agenzie di rating comunque ci classificano come il Veneto e un po’ meglio del Piemonte. La criticità si chiama liquidità ed è legata alla riduzione delle entrate tributarie, ai crediti che abbiamo, alcuni con lo Stato”.

SBLOCCATI 240 MILIONI PER LA SANITA’. “Oggi lo Stato ci ha sbloccato 240 milioni per la sanità”, ha poi annunciato il governatore della Sicilia. I fondi sono stati sbloccati “a prescindere dai 400 milioni di cui si è parlato nei giorni scorsi. Ma noi – ha precisato Lombardo – non chiediamo neppure che questi crediti ci vengano riversati, perché comunque i nostri conti tengono per le radicali riforme che abbiamo approvato nella sanità, nel sistema dei rifiuti ma anche nei tagli alla spesa corrente”.

“MI DIMETTO IL 31 LUGLIO”
. Il governatore uscendo da Palazzo Chigi ha annunciato che si dimetterà dall’incarico il 31 luglio. “Non è mai esistita l’ipotesi di commissariamento della regione Sicilia”, ha aggiunto. “Mi dimetto il 31 luglio e si voterà, se Dio vuole, il 28 e il 29 ottobre. Abbiamo precisato che in questi mesi, da qui alle elezioni non ci saranno spese, non ci saranno sperperi”, ha assicurato Lombardo. “Niente spese pazze”.

“Ci sarà rigore nei conti oggi come nei prossimi giorni – ha detto – ci sarà un programma di rientro della spesa. Abbiamo presentato un ddl per il rafforzamento della Spending Review anche in Sicilia, un decreto per ridurre le partecipate: un programma di contenimento della spesa e di investimenti per la crescita, che dovrà essere, se lo augura il Premier, il punto caratterizzante di qualunque governo interverrà dopo di noi”.

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