Nasce la Filarmonica del Sud, la bacchetta del suo Direttore Antonio Bono incanta il Palacongressi

di Rita Capodicasa

Giorni intensi di alta cultura ad Agrigento in previsione della tanto attesa Agrigento 2025.

“Prima di narrare la mattinata intensa di domenica tra Pirandello e la fotografia (con la musica) è giusto partire dalla serata del 14 aprile che ha visto Agrigento dare alla luce una nuova grande orchestra, la FILARMONICA DEL SUD, germinata dalla coraggiosa idea del suo direttore Antonio Giovanni Bono .Visionario si definisce egli stesso, e in effetti bisogna esserlo per guardare così avanti nella prospettiva della Sicilia culla del Mediterraneo che accoglie e nello stesso tempo abbraccia e interseca varie culture , non a caso la scelta del repertorio stesso: dalle famose “Ouvertures” della storica tradizione operistica italiana fino alla stravagante fusione di musica francese e spagnola culminata da un Bolero di Ravel eseguito con accurata precisione ritmica.

Fraseggio curato e accorto, suoni calibrati e mai eccessivi, colori sfumati al punto giusto, specie con gli assoli tra cui spicca protagonista il clarinetto di Calogero LINO .

Dall’attacco deciso della Sinfonia della “Norma” di Bellini alla più elegiaca e ricca di pathos” Forza del destino” di Verdi e alla Manon Lescaut di Puccini,fino al tema marziale e solenne del Finale del Guglielmo Tell , ci si è resi conto del livello alto di un’orchestra che ha dimostrato grande equilibrio fra le parti e forza espressiva. Nell’Allegro si è imposta la marcia brillante, seguita da un pianissimo tenuto bene e quindi la famosa cavalcata che ci ha trascinato in un turbine di emozioni.

Dopo l’intermezzo di presentazione di Barbara Capucci rientra sul palco il direttore e riprende la sua orchestra con la meravigliosa Suite di Bizet tra ritmi popolari spagnoli e spumeggianti e vivaci ribattuti, resi con vigore con staccatissimi e crescendi cromatici fino all’ esuberante conclusione dei Torèadors .

Molti di quelli che riempivano le fila del Palacongressi, tra l’altro dotato di ottima acustica, grazie ai club Lyons riuniti, hanno immaginato che sia questa l’orchestra ideale per Agrigento capitale della cultura ma ovviamente a questo punto, dopo aver presentato una così degna candidatura occorre che i politici se ne accorgano, che sappiano premiare il merito perché senza i necessari finanziamenti l’orchestra nasce e finisce qui, purtroppo è la legge del mercato a cui anche la cultura deve sottostare.

In ogni caso ci può essere spazio per tutti, altri coi loro generi musicali e o competenze altrettanto valide.

Ci auguriamo che abbia un seguito la serata di domenica con presto un secondo concerto anche più innovativo, dedicato ai compositori siciliani finora più in penombra.

Complimenti ancora al maestro Antonio Bono di cui citiamo una frase dichiarata alla fine:” L’orchestra è il luogo dove si attua un’ importante forma di Democrazia, dove ognuno conserva la sua individualità nel rispetto dell’intera collettività.” [Rita Capodicasa]

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