Era latitante da un anno perché aveva violato la misura di prevenzione personale. Lo hanno arrestato in macchina lungo l’autostrada del Sole nei presi di Frosinone. Antonino Lo Nigro, boss di Brancaccio, era in possesso di un documento falso, ma la polizia lo smascherato.
Nei mesi scorsi era stato beccato, sempre con un documento falso, in Olanda. La richiesta di estradizione era stata, però, respinta. Sul suo capo pendeva un mandato di arresto europeo chiesto dai pubblici ministeri di Palermo, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca. Dopo avere finito di scontare la condanna, non aveva rispettato gli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale.
Già in passato si era reso protagonista di una fuga rocambolesca. Colpito da provvedimento cautelare nell’ambito dell’operazione “Addiopizzo”, Lo Nigro aveva scelto la Calabria per nascondersi. Anzi, per trascorre le vacanze nell’estate del 2008. Il suo nascondiglio era a Siderno, in provincia di Reggio Calabria. Il 23 agosto di quell’anno viene notato dai carabinieri in un lido, ma riesce a scappare. Un anno dopo, a marzo 2009, sempre i carabinieri lo sorprendono in un elegante appartamento nel centro di Bagheria.
Nel 2011 era stato condannato a tredici anni e quattro mesi, ma nel 2013 la sentenza fu ribaltata e arrivò l’assoluzione.
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