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MARSALA – Ucciso imprenditore del calcestruzzi:possibile la pista mafiosa[VIDEO]

Il corpo di Baldassarre Marino è stato trovato nel mezzo. La vittima, 67 anni e con precedenti per mafia, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco

E’ stato ammazzato a colpi d’arma da fuoco l’imprenditore Baldassarre Marino, trovato morto all’interno della sua auto, una Opel Astra, stamattina alla periferia di Marsala. Sulla sua vettura è stata trovata una croce fatta con tralci di vite, secondo gli investigatori sarebbe stato lo stesso Marino a riporli sull’auto e sarebbero serviti per dare da mangiare alle pecore. 

Il delitto è avvenuto in contrada San Peri, all’estrema periferia di Marsala; l’auto dell’uomo, in passato coinvolto in indagini di mafia, era davanti a una rimessa di camion. Ad avvertire la polizia sono stati proprio i dipendenti del deposito, che hanno notato il cadavere nel lato guida; i colpi sono stati sparati dal lato passeggero, il vetro è frantumato.

Marino, 67 anni, celibe, era socio da tempo dell’azienda di calcestruzzi “Lo Cicero” di Strasatti, a poche centinaia di metri dal luogo del delitto, una zona molto isolata, con poche abitazioni nell’aperta campagna. L’indagine è coordinata dal pm Antonella Trainito, il medico legale ha già effettuato l’ispezione cadaverica, poi si procederà con l’autopsia.

Le modalità del delitto, come pure il contesto, per gli investigatori della squadra mobile di Trapani lasciano pochi dubbi: a uccidere Baldassare Marino sarebbe stata la mafia. La vittima, che non ha mai riportato condanne per associazione mafiosa, è stato però più volte indagato perché ritenuto vicino ad ambienti di Cosa Nostra.

Marino non è ritenuto un personaggio di spicco di Cosa Nostra, tuttavia, per gli investigatori ha continuato ad orbitare intorno all’organizzazione criminale. Baldassare Marino aveva precedenti penali per fatti di droga, ma non per mafia: negli anni Novanta patteggiò una condanna a un anno e 8 mesi di reclusione, dopo le accuse di un pentito. Nel 1995 fu arrestato per coltivazione di canapa indiana e poi assolto.
Negli anni Settanta un fratello di Marino fu eliminato con il sistema della lupara bianca.

Infine, dagli accertamenti effettuati dal medico legale, è emerso che Marino, ferito dai colpi al torace e alle gambe, è morto per dissanguamento a seguito di un colpo che ha tranciato l’arteria femorale. Marino era andato all’officina meccanica per mezzi pesanti “Car Diesel”, di cui è titolare un suo amico, per dar da mangiare ai cani all’interno del muro di recinzione. Le indagini attualmente sono coordinate dalla Procura di Marsala ma, già nelle prossime ore, potrebbe passare alla Procura distrettuale antimafia di Palermo.

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