Si indaga sulla rete di fiancheggiatori di Messina Denaro , agenda e carte mediche

È fissata per domani mattina, probabilmente nel carcere Pagliarelli di Palermo, l’udienza di convalida dell’arresto di Giovanni Luppino, 59 anni, l’uomo arrestato lunedì mattina insieme al boss Matteo Messina Denaro. È stato proprio Luppino, commerciante di olive, agricoltore di mestiere, incensurato, ad accompagnare l’ex latitante in auto alla clinica Maddalena di Palermo. L’uomo, che è un volto nuovo per gli inquirenti, è ora accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso. Intanto l’attenzione degli inquirenti si concentra non solo sui fiancheggiatori, ma anche sull’agenda del boss e sulle sue carte mediche. Messina Denaro è stato portato nel supercarcere dell’Aquila, dove continuerà la chemioterapia.

Si trova in vicolo San Vito (ex via Cv31), in pieno centro a Campobello di Mazara, la casa dove si sarebbe nascosto l’ex latitante. L’abitazione, rimasta disabitata dopo il trasferimento dei proprietari, è stata perquisita e sono stati trovati vestiti di lusso e ricevute di ristoranti. “Conosco Messina Denaro fin da quando eravamo ragazzini. La casa in cui viveva l’ho comprata io con i suoi soldi”, avrebbe detto agli inquirenti Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara che ha “prestato” l’identità al boss e che ora è indagato per associazione mafiosa. Nell’appartamento di vicolo San Vito, non sarebbero stati scoperti documenti esplosivi o carte compromettenti, ma lì è stata trovata l’agenda del boss che potrebbe dare spunti investigativi importanti, così come potrebbero fare i tantissimi documenti sanitari – referti di visite specialistiche, molte oculistiche, sostenute da Messina Denaro negli anni – recuperati in uno scatolone. Le cartelle mediche dimostrano che il capomafia, incastrato proprio grazie all’inchiesta sulla gravi patologie di cui soffre, durante la latitanza ha incontrato diversi dottori. Infatti, oltre al medico di base , Alfonso Tumbarello di 70 anni, di Campobello di Mazara , che aveva firmato le prescrizioni per Andrea Bonafede alias Matteo Messina Denaro , nei guai anche il primario del S. Antonio Abate di Trapani, Filippo Zerilli , primario di Oncologia . L’ipotesi di reato in questo caso si chiama procurata inosservanza della pena , aggravata dalla circostanza che il destinatario della condotta è un boss. Ieri dai Carabinieri è stato diffuso anche il video del momento in cui il boss entra a La Maddalena, dove è stato arrestato. Ripreso dalle telecamere di sorveglianza della struttura sanitaria dov’era in cura, a Palermo. Matteo Messina Denaro è sorvegliato 24 ore su 24 , in una cella di poco più di 10 metri quadrati nel supercarcere dell’Aquila dove è arrivato la stessa notte del giorno dell’arresto, prima con un volo militare da Palermo a Pescara e poi scortato in auto verso il capoluopgo, dove sorge il penitenziario italiano con il maggior numero di detenuti al 41 bis. Sarà la nipote Lorenza Guttadauro il legale di fiducia del capomafia . La penalista è figlia della sorella del boss , Rosalia, e di Filippo Guttadauro . Suo nonno paterno è lo storico boss di Brancaccio , Giuseppe Guttadauro. La nomina non è stata ancora ufficializzata , ma preannunciata alla professionista. Si dice sorpresa della nomina ricevuta che ancora non le è stata notificata.

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