Un 34enne di Palma di Montechiaro, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato, in flagranza di reato, per l’ipotesi di reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Droga
A Canicattì i poliziotti del locale Commissariato hanno segnalato alla Prefettura di Agrigento come consumatore abituale di sostanze stupefacenti un uomo di 45 anni sorpreso, in occasione di un controllo,
Aveva, celato nelle parti intime, un voluminoso involucro che conteneva circa 80 grammi di sostanze stupefacenti di vario tipo (hashish, cocaina, marjuana) oltre che una scheda SIM telefonica.
I carabinieri che indagavano su un giro di droga li avevano interrogati e avevano negato: scatta l’accusa di favoreggiamento
Domiciliari col braccialetto elettronico per Samuel Pio Donzì
I destinatari delle misure cautelari sono indagati per aver introdotto nella casa circondariale Luigi Bodenza di Enna sostanze stupefacenti e telefoni cellulari.
Nella sua abitazione è stata rinvenuta e sequestrata una pistola Beretta calibro 22 con caricatore e 34 proiettili, poi 28 grammi di marijuana, 3,40 grammi di cocaina, e un bilancino di precisione.
La droga era nel pianale del veicolo celata da una lastra basculante in metallo.
La droga, secondo stime degli investigatori, avrebbe avuto un valore di mercato di circa 500 mila euro. Durante le fasi investigative il 34enne si è complimento con i poliziotti dicendo loro: ‘avete fatto bingo’.
Traffici di sostanze stupefacenti, furti di auto restituite dietro pagamento di un riscatto, traffico di sostanze ferrose rivendute in maniera illecita ad aziende edili e siderurgiche
Avrebbero minacciato, rapinato e ucciso il cane di un 22enne, impiccandolo a un albero, per ottenere il pagamento di una dose di sostanza stupefacente.
L’arresto è scattato in piazza stazione ad Agrigento.
Sequestrati anche dei soldi, presunto provento dell’attività di spaccio.
Traffico di sostanze stupefacenti aggravata dall’uso delle armi, estorsione, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni.
Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino ha disposto 14 assoluzioni e una condanna al processo scaturito dall’inchiesta cosiddetta “Mosaico bis”
La droga messa in un cesto legato a una corda, poi salita fino a casa del capo di una banda di spacciatori.
Nel bagagliaio non trasportavano valige per un soggiorno di piacere ma quattro chili di cocaina per un valore di trecentomila euro.
L’indagato si trovava alla guida di un’auto quando è scattato il controllo nel quartiere di Villaggio Mosè.
Il trentaseienne, arrestato altre volte sempre per spaccio di droga, è stato sorpreso, durante un controllo, con un panetto di droga che avrebbe fruttato quasi 300 dosi singole.
L’intero materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.
Oltre al tentativo di introdurre lo stupefacente all’interno del carcere, uno di loro è stato anche sanzionato per violazione del Codice della strada, per aver guidato senza patente.