Tra gli episodi contestati anche una estorsione ai danni della proprietaria di un magazzino a Canicattì.
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Non è escluso che i controlli possano essere estesi anche in altri comuni dell’agrigentino.
Sotto la lente di ingrandimento sarebbero finiti soprattutto gli uffici Anagrafe.
I due poliziotti, inoltre, in due diverse occasioni, a seguito di alcuni sequestri di droga, avrebbero sottratto parte della merce e l’avrebbero fatta avere al pusher perché la rivendesse.
Gli stranieri nonostante un decreto di respingimento sono tornati in territorio italiano sbarcando nell’isola delle Pelagie.
L’indagine, condotta dalla Squadra mobile di Catania, e scaturita nell’operazione «Landayà», è partita dalle dichiarazioni di una minorenne
E’ di oltre 150 mila euro il valore dei beni sequestrati mercoledì, dai poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, fra Licata, Canicattì e Gela (CL).
Squadra Mobile e Polizia Stradale hanno sequestrato complessivamente 54 autoveicoli per un valore di oltre 1.000.000 di euro.
È dall’analisi dei tabulati – concentrandosi sulla fascia delle ore 14 di sabato 11 marzo – che hanno preso il via le indagini della Squadra Mobile di Agrigento sulla telefonata minatoria ricevuta dall’avvocato Calogero Montante di Canicattì.
Il gip ha già convalidato i provvedimenti della Squadra Mobile, disponendo per entrambi gli indagati i domiciliari con il braccialetto elettronico disponendo la sospensione dell’erogazione delr eddito di cittadinanza per entrambi.
Sono una decina i giovani dai 16 ai 30 anni, tutti agrigentini, che sono stati identificati, dai poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, dopo la maxi rissa scoppiata durante la notte scorsa, in via Pirandello, a pochi passi dai locali della movida.
I due devono rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Sono al lavoro dall’alba gli agenti della Squadra Mobile di Agrigento, per un blitz tra le città di Agrigento e Favara alla ricerca di armi e droga. Diverse le persone arrestate, una ventina gli indagati.
La squadra mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, ha arrestato sei soggetti ritenuti responsabili di aver agevolato l’ingresso illegale di numerosi migranti, conducendo imbarcazioni che li trasportavano a Lampedusa, ponendo gli stessi migranti a grave rischio di naufragio.
La Squadra Mobile di Agrigento, capitanata da Giovanni Minardi, ha arrestato due bengalesi di 35 e 31 anni, gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento della immigrazione clandestina, tratta di esseri umani, sequestro di persona e tortura.
La Squadra Mobile, diretta da Giovanni Minardi, veniva informata che in una zona di campagna, sita tra i comuni di Favara e Castrofilippo, ignoti soggetti erano stati notati muoversi con atteggiamenti particolarmente sospetti e guardinghi.
Per otto anni hanno costretto il titolare di una officina di Nicolosi a pagare per Natale 500 euro a titolo di pizzo. Soldi che venivano utilizzati anche per mantenere le famiglie dei membri del clan finiti in carcere.
E’ stata una lunga notte di notte di indagini e interrogatori, quella trascorsa, per la squadra mobile di Ragusa che indaga sull’omicidio di Maria Zarba, la donna di 66 anni, trovata ieri sera con il cranio fracassato nella sua casa nel centro della città.
Ad Agrigento i poliziotti della Squadra Mobile, capitanati da Giovanni Minardi, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura, hanno arrestato quattro tunisini indagati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina allorchè dalla Tunisia avrebbero trasportato fino a Lampedusa circa 70 migranti sbarcati lo scorso 13 settembre.
Cinque case d’appuntamento; nove prostitute – tutte sudamericane – e un transessuale portati in Questura ad Agrigento.
Avvicendamenti di funzionari alla Squadra mobile di Agrigento.