La procura di Palermo ha chiesto la condanna di Rosario Crocetta, l’ex presidente della Regione siciliana, dell’armatore Ettore Morace e dell’ex collaboratore di Crocetta Massimo Finocchiaro.
chiesta condanna
È la condanna chiesta per la 50enne Silvana Sfortuna, di Palma di Montechiaro (nell’Agrigentino), accusata di avere sfregiato il marito 48enne con l’acido, simulando poi un’aggressione ai suoi danni e facendolo arrestare.
L’imprenditrice si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Meli.
Il procuratore aggiunto della Repubblica Salvatore Vella ha avanzato la richiesta di condanna a cinque anni di reclusione nei confronti di Luigi Caramanno, 45 anni, di Favara
Secondo l’accusa avrebbe minacciato, picchiato e vessato un compagno di cella, un 35enne messinese, per estorcergli sigarette, generi alimentari, e persino l’accappatoio e le ciabatte.
La vicenda risale all’agosto del 2018 quando, secondo la ricostruzione degli inquirenti, padre e figlio si presentarono all’interno della proprietà dell’imprenditore agricolo minacciandolo e sottraendogli una trentina di tubi per l’irrigazione dei campi.
La vicenda è quella relativa alla presunta fuga di notizie nell’ambito dell’inchiesta sul luogotenente Gianfranco Antonuccio
In caso di condanna, qualunque dovesse essere l’entità della pena, Pendolino sarebbe sospeso dall’incarico in base a quanto prevede la «legge Severino».
Le indagini erano scattate nel 2016 dopo una denuncia presentata da una donna tunisina
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero, Gloria Andreoli, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna a 10 anni di carcere a carico di Gaetano Volpe, 51 anni, di Porto Empedocle, pescatore.
A Palermo, al palazzo di giustizia, in Corte d’Appello, il sostituto procuratore generale, Domenico Gozzo,…
Il Pm Elenia Manno del tribunale di Agrigento ha chiesto la condanna ad un anno e 4 mesi di reclusione, per omicidio colposo, per un dermatologo di Favara (Ag).
Il procuratore generale Florestano Cristidaro ha chiesto dinnanzi la Corte di Assise d’Appello di Palermo (presieduta da Salvatore Di Vitale) l’assoluzione della palmese Giuseppina Ribisi, condannata in primo grado a 23 anni di reclusione, essendo stata ritenuta colpevole in concorso con il figlio dell’omicidio del cognato Damiano Caravotta.
I fatti risalgono al 10 giugno 2009 quando Spataro si recò nello studio dell’amministratore, sito in via Mazzini, per chiarire alcune situazioni, ma la discussione degenerò è sfociò in un tentato omicidio.