Quattro ergastoli per la faida mafiosa di Riesi.
Riesi
Adesso, la Cassazione ha blindato il verdetto. E la «signora di Cosa nostra» è finita in cella per scontare i prossimi 11 anni di carcere.
L’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti (marijuana, cocaina e hashish) operava nel comune nisseno di Riesi.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri la quarantacinquenne stava vivendo un periodo di forte depressione dopo la separazione.
L’uomo, un 26enne, avrebbe continuato a perseguitarla.
A riscontro delle indagini è stato effettuato uno dei più grandi sequestri di piante in Sicilia: 20mila, che avrebbero fruttato all’ingrosso circa 16 milioni di euro
Da domani giovedì 27 maggio fino al 3 giugno (compreso)
Con la stessa ordinanza, visto il crescente numero di casi positivi, è stata disposta l’istituzione della «zona rossa» a Riesi, nel Nisseno, da sabato 6 a lunedì 22 marzo.
C’è un ulteriore presunto responsabile nella vicenda del cadavere trovato murato in una parete di una villa a Senago nel gennaio del 2019, poi identificato come quello di un albanese di 41 anni.
Una donna, i suoi figli e un gatto sono stati salvati mentre la loro abitazione, a Riesi (Cl), era invasa dalle fiamme. L’incendio è avvenuto alle 7.30, in via Giacomo Matteotti.
Una piantagione di marijuana è stata scoperta e sequestrata dai carabinieri ieri pomeriggio.
Il nuovo pentito è l’imprenditore riesino Carmelo Arlotta di 49 anni.
E’ siciliana, originaria di Riesi, ma residente a Genova, la donna di 64 anni , fermata come mandante dell’omicidio dell’albanese di 42 anni, Astrit Lama, perchè non accettava la fine della loro relazione.
Blitz dei carabinieri: in manette 4 esponenti della famiglia Cammarata a capo di Cosa nostra in paese
La Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo a carico di Stefano Di Francesco, 68 anni, imprenditore di Riesi, in provincia di Caltanissetta, imputato di avere ucciso il figlio Piero, di 32 anni, la mattina del 9 gennaio 2012.
Svolta nell’inchiesta per l’omicidio di Salvatore Fiandaca, avvenuto a Riesi lo scorso 13 febbraio.
Sono 25 le misure di custodia cautelari eseguite nell’ambito dell’operazione dei carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta denominata “De Reditu”
Sono ritenuti responsabili della rapina aggravata messa a segno nella tabaccheria di via Capitano D’Antona il 26 aprile.
Cinque persone sono state fermate dai carabinieri a Riesi perché trovate in possesso di mille e 700 chili di cavi di rame risultati rubati alla rete elettrica dell’Enel.
E’ il risultato di una lunga e articolata indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta e dai Carabinieri di Riesi, su delega della Procura della Repubblica alla sede.
Agguato a Riesi con fucile e pistola: confessa il ventottenne Rocco Tabbì, aiutato dal cognato. Avrebbe agito per ritorsione dopo la spartizione di un’eredità