E’ stata confermata anche in appello da parte della Corte dei Conti la condanna nei confronti del dirigente Gaetano Di Giovanni e della dipendente comunale Angela Orlando
appello
Sono stati tutti assolti nel merito nonostante la prescrizione, e per gli unici due imputati condannati arriva l’assoluzione con la formula «perché il fatto non sussiste».
Adesso al processo “bis” arriva una nuova condanna ma con sensibili sconti di pena
L’inchiesta della Procura iniziò nel 2014. Più di ottanta, fra parlamentari regionali e impiegati dei gruppi parlamentari, finirono indagati. sotto processo andarono solo i capigruppo in carica dal 2008 al 2012.
I giudici della Corte di Appello di Palermo, hanno ridotto le condanne ai quattro imputati di Licata.
l’operazione della Dia che ha fatto luce, con il blitz scattato il 4 marzo del 2019, sulla scalata al vertice della famiglia mafiosa di Agrigento del boss Antonio Massimino tornato operativo dopo due condanne.
Salvatore Seminara, detto “zio Turiddu” è stato condannato a 21 anni in appello per associazione mafiosa aggravata dal ruolo di capomafia a Caltagirone nel 2016.
È questo l’appello del segretario regionale CIMO (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore e del presidente regionale della Federazione CIMO-FESMED (Federazione Sindacale Medici Dirigenti) Riccardo Spampinato,
Assolto, con la formula “perché il fatto non sussiste”, il dentista di Aragona Giovanni Moncada, 67 anni.
Appello lanciato da 39 sindaci della provincia di Agrigento. Screening per tutta la popolazione scolastica altrimenti è impossibile il rientro a scuola in presenza.
La seconda sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha disposto i seguenti verdetti nell’ambito del processo di secondo grado scaturito dalla maxi inchiesta “Montagna” – eseguita nel 2018 – contro le famiglie mafiose della provincia di Agrigento.
Sono quarantuno le richieste di condanna avanzate dalla Procura Generale nell’ambito del processo – che si celebra davanti la seconda sezione penale della corte d’Appello di Palermo – scaturito dalla maxi operazione antimafia “Montagna” contro le cosche dell’agrigentino.
I giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo hanno confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Agrigento disponendo anche in secondo grado la condanna nei confronti di Gianluca Scaccia, pastore originario di Canicattì, a dieci anni e otto mesi di reclusione per il reato di tentato omicidio.
Adesso la Corte d’Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto i tre imputati con la formula “perché il fatto non sussiste”.
La Corte d’appello di Caltanissetta ha fissato per il prossimo 26 marzo l’inizio del processo di secondo grado nei confronti dell’ex leader di Confindustria Sicilia, Antonello Montante
Ergastolo confermato per Giuseppe Pecoraro, l’ex benzinaio di Palermo accusato di aver ucciso Marcello Cimino, un clochard ritenuto un rivale in amore.
Assolto anche in appello l’ex ministro Dc, Calogero Mannino, che rispondeva di attentato mediante violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario.
La Corte d’assise d’appello di Catania ha confermato la condanna a 30 anni di carcere nei confronti di Luigi Cassaro, 50 anni, di Licata (Ag)
Anche nel processo di appello trova conferma la sentenza del Gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto che aveva condannato alla pena di 3 anni e 2 mesi Calogero Bellavia e Antonio Bellavia, 29 e 46 anni, rispettivamente nipote e zio, con l’accusa di detenzione di due armi illegali.
Assoluzione per non avere commesso il fatto: secondo i giudici della Corte di appello, i quattro imputati, rumeni di origine ma da sempre residenti nell’Agrigentino
Tangenti al comune di Agrigento nell’ambito dell’inchiesta “Self Service” chieste 8 condanne in Appello.